Il giudice Mario Tuttobene, presidente della prima sezione del Tribunale civile di Genova, si è riservato sul ricorso presentato da 21 cittadini per la presunta ineleggibilità del sindaco di Genova Marco Bucci alle ultime amministrative, a causa dell’incompatibilità con il ruolo di commissario straordinario per la ricostruzione dopo il crollo di Ponte Morandi. È quanto riporta l’agenzia Dire.
Il ricorso si basa sull’articolo 60 del Testo unico degli enti locali, secondo cui i commissari di governo non sono eleggibili alle cariche di sindaco, presidente di provincia, consigliere comunale, consigliere metropolitano, consigliere provinciale o consigliere circoscrizionale nel territorio nel quale esercitano le loro funzioni. Tra i ricorrenti, assistiti dall’avvocato Luigino Montarsolo, l’ex rettore dell’Università, Paolo Comanducci, l’ex procuratore regionale della Corte dei Conti, Ermete Bogetti, e l’ex presidente del tribunale, Claudio Viazzi. Bucci è commissario straordinario per la ricostruzione del ponte Morandi e per i ricorrenti la norma varrebbe anche in questo caso. Per i difensori di Bucci, invece, la rielezione è legittima perché l’ incarico di commissario straordinario per la ricostruzione non sarebbe assimilabile a quella di commissario.
L’agenzia Dire precisa che nel suo parere depositato questa mattina, la Procura di Genova sostiene che il Tribunale civile dovrebbe respingere il ricorso contro il primo cittadino perché il ruolo di commissario straordinario è diverso da quello di commissario di governo. Tesi simile a quella sostenuta dai difensori del sindaco, guidati dall’avvocato e vicesindaco, Pietro Piciocchi. In via preliminare, Piciocchi solleva una questione di legittimità costituzionale sulla giurisdizione ordinaria o amministrativa sul ricorso, ovvero se il pronunciamento spetti effettivamente al Tribunale civile o al Tar. Inoltre, se il ricorso venisse accolto, Piciocchi anticipa che i difensori solleverebbero la questione di legittimità costituzionale dell’interpretazione data dal collegio giudicante all’articolo 60 del Tuel perché, a suo dire, verrebbe leso il diritto del cittadino Bucci di aspirare a cariche pubbliche elettive, costituzionalmente garantito dagli articoli 2, 3 e 51 della Carta.
A margine della presentazione del progetto del nuovo ospedale Gaslini, Bucci, secondo quanto riporta Dire, aveva dichiarato: «Non si può impedire al sindaco di ricandidarsi se è commissario straordinario. Sarebbe stato un insulto alla città dare le dimissioni 40 giorni prima del voto e, una volta rieletto, chiedere di nuovo di fare il commissario. Tra l’altro in quei 40 giorni, si sarebbe interrotta l’attività dei lavori che servono e anche la struttura commissariale sarebbe dovuta andare a casa perché è associata al commissario: se il commissario dà le dimissioni, anche la struttura commissariale non esiste più. Insomma sarebbe stato un danno enorme per la città per 40 giorni, che non fanno nessuna differenza per quanto riguarda la visibilità del sindaco e la sua capacità di convincere i cittadini a eleggerlo».