Il consiglio di amministrazione di Banca Carige ha approvato la situazione contabile trimestrale al 30 settembre 2022, redatta a perimetro omogeneo e confrontabile con i precedenti periodi contabilizzati dall’ex Gruppo Carige.
L’analisi delle dinamiche della gestione caratteristica, l’andamento dei volumi e la situazione finanziaria e patrimoniale, consentono di apprezzare − scrive la banca in una nota − i traguardi progressivamente raggiunti nel percorso di recupero della redditività e di normalizzazione dei profili di rischio, progressi destinati a essere consolidati nell’ambito della strategia di crescita sostenibile del Gruppo Bper.
Il terzo trimestre dell’esercizio − l’ultimo oggetto di disclosure volontaria prima dell’esecuzione dell’operazione societaria mediante la quale, a decorrere dal 28 novembre, Banca Carige e Banca del Monte di Lucca verranno fuse per incorporazione nella capogruppo Bper Banca − chiude con un risultato netto sostanzialmente a break-even (-2,9 milioni), pur includendo oneri sistemici per 21,3 milioni (sui 31,8 milioni complessivamente contabilizzati nei 9 mesi); distribuendo linearmente tali oneri nel corso dell’anno ed escludendo gli elementi non ricorrenti, il terzo trimestre chiude con un risultato economico in pareggio (-0,2 milioni).
La plusvalenza realizzata grazie alla cessione delle attività di credito su pegno perfezionata e comunicata il 30 settembre 2022 (pari a 8 milioni lordi) non è invece ricompresa in quanto avente efficacia contabile dal successivo 1° ottobre; includendo anche la stessa nei conti, il trimestre chiuderebbe in area positiva.
L’andamento della gestione caratteristica, nel terzo trimestre, evidenzia un mol (margine operativo lordo) positivo per 40,5 milioni, il miglior risultato operativo dal 2016 (pari a circa volte il mol del terzo trimestre del 2021 e a circa 2 volte il mol dei precedenti trimestri del 2022), con proventi operativi progressivamente saliti a 129,8 milioni e oneri operativi ridotti a 89,3milioni, per effetto rispettivamente della crescita della top line dei ricavi e delle politiche di contenimento strutturale dei costi di gestione; detraendo un costo del rischio di credito pari a 16,9 milioni (nei nove mesi 44 bps annualizzati), il margine operativo netto risulta positivo per 23,6milioni.
Il cost/income della gestione caratteristica (oneri operativi e proventi operativi) risulta sensibilmente migliorato, attestandosi a un valore inferiore al 70%.
I primi nove mesi dell’esercizio 2022 chiudono con un risultato netto negativo pari a 224 milioni (di cui 221 milioni relativi ai primi sei mesi dell’anno), in larga parte riconducibile alla contabilizzazione di significativi elementi non ricorrenti (complessivamente pari a 212,9 milioni lordi; 192 milioni netti) principalmente determinati dalla revisione delle assunzioni valutative di talune poste contabili oltre che dagli effetti di alcune scelte strategiche nell’ambito delle attività inerenti il processo di integrazione con la capogruppo Bper Banca.
Al netto dei suddetti elementi non ricorrenti, i nove mesi chiudono con un risultato netto negativo di 31,6milioni, confermando la positiva dinamica del conto economico rispetto al risultato di -62,6 milioni dei primi nove mesi 2021 (anch’esso, per omogeneità, depurato di alcune componenti non ricorrenti).
Quanto ai principali profili di rischio: la qualità del portafoglio crediti si conferma elevata anche nel trimestre con un’incidenza dei crediti deteriorati netti pari al 2,7% e un coverage medio del 54,1% inclusi i write-offs; gli indicatori patrimoniali confermano la solidità della banca, attestandosi sui seguenti livelli: cet1 ratio fully phased 13,2% (ratio phased-in 14%) e total capital ratio fully phased 15,6% (ratio phased-in 16,5%) con rwa fully phased pari a 8,6 miliardi (rwa phased-in a 8,7 miliardi).
Ingente la dotazione di liquidità: il liquidity coverage ratio (lcr) si colloca al 273% e il net stable funding ratio (nsfr) è stimato superiore al 130%.
Matteo Bigarelli, direttore generale di Banca Carige commenta: «Dal punto di vista industriale il dato più rilevante e che ci rende particolarmente orgogliosi è quello relativo al terzo trimestre, chiaramente il più positivo da diversi anni, in quanto vede Carige tornare in un’area di equilibrio gestionale a livello di componenti caratteristiche. E ciò grazie al forte impegno che le persone di Carige, tanto a livello di rete distributiva quanto di strutture interne, da mesi stanno esprimendo per consolidare il posizionamento commerciale della banca e al contempo assicurare il più efficace completamento del processo di integrazione in Bper Banca, previsto entro fine novembre. Con una situazione di progressivo recupero di efficienza (come confermato dalla dinamica del cost/income ratio), di adeguata solidità patrimoniale e di buona qualità del portafoglio crediti, Carige rappresenta già oggi una piattaforma in grado di sviluppare appieno le sinergie stimate dalla capogruppo Bper Banca, a esito della prossima fusione; in prospettiva, la banca sarà in grado di generare ulteriore valore per il territorio e per la propria clientela grazie a modelli di servizio evoluti, che coniugano presenza fisica con soluzioni digitali avanzate, e una offerta di prodotti finanziari tra le più complete per istituzioni, imprese e privati».