Chiusura contrastata per le principali borse europee all’indomani della decisione della Federal Reserve di alzare i tassi di interesse ufficiali, i Fed funds, di 0,75 punti percentuali, portandoli al 3,75-4%, il livello più alto dal 2008, e dopo le dichiarazioni del presidente Jerome Powell sui prossimi rialzi. «Siamo fortemente determinati a riportare l’inflazione al 2% e abbiamo gli strumenti per farlo» ha detto il numero 1 della Fed. Parigi segna -0,54%, Londra +0,61%, Francoforte -0,93%, Madrid -1,27%, Milano -0,42
Netto ampliamento dello spread Btp/Bund a 228 punti (variazione +5,19%, rendimento Btp 10 anni +4,41%, rendimento Bund 10 anni +2,13%).
A Piazza Affari in fondo al Mib finisce Stellantis (-3,26%) dopo la trimestrale e Moncler (-2,78%), seguita da Pirelli (-2,77%) e Italgas (-2,46%). In testa al listino principale si piazza Telecom (+3,22%) sulle voci di un’opa congiunta in arrivo. Crolla Mps (-5,4%) nell’ultimo giorno utile per sottoscrivere le opzioni rimaste inoptate.
Sul mercato valutario, l’euro/dollaro resta sotto 0,99 e viene trattato verso fine giornata a 0,9753 (da 0,9863 ieri in chiusura) e a 144,64 yen (145,75), mentre perde quota la sterlina a 1,11 dollari (-1,8%) per effetto delle mosse della Bank of England che ha aumentato il costo del denaro, come previsto, al 3%, ma lasciando capire come le aspettative sul picco massimo della stretta monetaria nel Regno Unito siano eccessive.
Poco mosso il prezzo del gas ad Amsterdam a 125,1 euro al MWh (-0,6%), debole il petrolio con il Wti di dicembre a 89,1 dollari (-1,1%) e il Brent di gennaio a 95,4 dollari (-0,8%).