«La rigenerazione urbana dell’ex ospedale psichiatrico di Quarto non può più aspettare. Bisogna aprire subito un tavolo tra le istituzioni, i proprietari dei padiglioni e le associazioni che già li usano per capire cosa fare di quell’area. Comune di Genova e Regione Liguria si sveglino da un torpore che dura da troppi anni».
Così la consigliera regionale Selena Candia, che accoglie la richiesta di aiuto da parte delle associazioni del Coordinamento per Quarto, da anni impegnate per rendere vive strutture altrimenti abbandonate.
L’accordo di programma che ridisegna lo spazio risale al 2013 e cerca di fare ordine in una situazione complessa tra i tanti proprietari dei padiglioni: Asl, Regione Liguria, Arte, Comune di Genova. Secondo l’accordo si prevedeva di realizzare un polo multifunzionale con funzioni sanitarie, servizi pubblici, culturali e sociali, garantendo anche la permanenza dei servizi di salute mentale. Con l’accordo doveva avvenire il passaggio di parte dei padiglioni da Arte al Comune, in modo da affidare gli spazi alle associazioni già insediate e riunite nel coordinamento per Quarto.
Ma dall’accordo del 2013, nulla si è mosso. «Già nei mesi scorsi mi sono impegnata durante le commissioni del consiglio regionale per far ripartire il dialogo tra le istituzioni − dice Candia − Il Comune di Genova non si è nemmeno presentato. E non è la prima volta. La sensazione è che al sindaco Bucci, così attivo quando si tratta di concedere aree della città ai privati e di avviare project financing, in questo progetto in cui la regia pubblica è fondamentale se ne tiri fuori».
La prossima settimana Candia presenterà un’interrogazione in Regione per chiedere che venga riavviato un tavolo di confronto tra i soggetti coinvolti nell’area, con il supporto della Lista Rossoverde in Comune e Municipio Levante.