A Genova, dopo la forte contrazione del 2020 (-29%), il mercato delle compravendite immobiliari di uffici è ripartito segnando un +110,72% di compravendite rispetto al primo lockdown e un +49,61% rispetto al 2019. Il boom è proseguito anche fra 2021 e 2022, registrando la performance migliore fra le 10 città italiane più popolose con un +78,45% di operazioni.
Sono alcuni dei risultati che emergono dal report “Covid: L’impatto sulle compravendite di uffici in Italia due anni dopo”, che ha analizzato l’andamento delle compravendite di uffici in Italia e nelle prime 10 città per popolazione dal 2011 al 2022. A realizzarlo è Reopla, società PropTech con sede a Torino e parte del gruppo Sprengnetter, specializzata in software per il settore immobiliare.
Dal report emerge che nel primo semestre 2022 sono state concluse 6.395 compravendite immobiliari di uffici in Italia, il 75,2% in più rispetto allo stesso periodo del 2020, e si prevede un totale di 13 mila operazioni entro la fine dell’anno.
Dopo il crollo coinciso con il primo lockdown, quando le compravendite erano calate del 24,53% rispetto ai primi sei mesi del 2019, il mercato degli uffici è dunque ripartito di slancio, superando nettamente anche i numeri registrati prima della pandemia (+32,2%). Un boom iniziato nel 2021 (+65,26%) e che nel 2022 si sta consolidando, con un aumento del 6% rispetto a dodici mesi fa.
Milano (652), Roma (386) e Napoli (117) sono le città col maggior numero di compravendite, seguite da Palermo (110), Torino (103), Genova (99), Bologna (81), Firenze (75), Bari (48) e Catania (18). La capitale è la città in cui nel primo semestre 2022 la ripresa – rispetto al primo semestre 2020 – è stata più decisa, con il +133% di compravendite e anche a Genova le operazioni sono ancora in forte crescita (+78,45% sul 2021).
«Confrontando i periodi pre e post pandemia, emergono segnali di crescita del mercato, supportato, almeno fino al primo semestre 2022, dalla facilità di accesso al credito e da tassi d’interesse ai minimi storici − spiega Patrick Albertengo, cofondatore e managing director di Reopla −. Tra i fattori determinanti potrebbero esserci i prezzi interessanti raggiunti post lockdown dai locali commerciali e dagli uffici che, penalizzati dalle previsioni estremamente negative sul mercato in oggetto dovute a pandemia e smart-working, sono tornati a rappresentare un’ottima opportunità a medio e lungo termine per fondi immobiliari e investitori istituzionali. Il mercato, però, si sta già consolidando e, guardando al futuro, c’è da aspettarsi una sensibile contrazione delle compravendite per l’ultimo trimestre 2022 e per il primo del 2023, dovuta soprattutto all’aumento dei tassi di interesse, all’impatto dell’inflazione sulle pmi, nonché all’aumento del costo di elettricità e gas come conseguenza della situazione geopolitica».