Il 26% dei turisti in Italia sono turisti culturali e il 50% dei turisti appartengono alle nuove generazioni. Diventa inevitabile una nuova progettualità legata al turismo. È uno dei temi emersi durante il convegno “Mirabilia: alla ricerca di nuove connessioni per il turismo e la cultura” a Genova nell’ambito della quattro giorni della Borsa del turismo culturale.
«Oggi il turismo deve essere digitale dunque, ma anche parlare di contenuti − racconta Roberto Di Vincenzo, presidente Isnart, Istituto nazionale per le ricerche turistiche, società nata dal sistema camerale per affiancare il comparto turistico italiano − e deve essere creativo. I territori hanno complessità e tante persone devono operare assieme. Però i big data e l’intelligenza artificiale possono farci capire qual è la domanda turistica e quali le prospettive future».
I giovani non hanno la distanza come vincolo grazie all’esplosione degli spostamenti aerei, ma il tempo e, rileva Isnart, vogliono tornare a casa diversi. I giovani magari si spostano per un concerto, ma poi si attendono altro dalla destinazione.
Di Vincenzo evidenzia anche l’importanza del tema della formazione e che della capacità del sistema di costruire nuovi modelli valoriali per il turismo, che rischia di non essere appetibile a livello economico. «È anche necessario che il mondo della creatività entri nella progettazione turistica non solo nell’ambito della comunicazione e il ruolo delle Camere di Commercio con Isnart può essere straordinario».
Proprio in questa direzione si inserisce la nascita della nuova comunità dell’innovazione e della conoscenza “Culture & creativity” dell’Istituto europeo dell’innovazione e tecnologia.
Daniela Sani, che è referente per il nodo italiano (avrà sede a Bologna), spiega che l’obiettivo è ospitare un ecosistema sostenibile nel settore elle industrie culturali e creative europee attraverso il coinvolgimento di piccole e medie imprese operanti nel settore, di organizzazioni di istruzione superiore e di centri di ricerca. L’Eit Culture & Creativity contribuirà a rafforzare il loro potenziale di resilienza e innovazione in ambito artistico e culturale. Inoltre, darà supporto e formazione ai futuri imprenditori, sosterrà le imprese più all’avanguardia e contribuirà a fornire soluzioni innovative alle future sfide da affrontare. «Lavoreremo per call e saremo attivi dal 2023», racconta Sani. I finanziamenti saranno finalizzati a collegare le catene del valore dell’innovazione a livello locale, regionale, nazionale ed europeo; ad abbattere le barriere all’innovazione tra i settori e le discipline; a dotare la prossima generazione di innovatori delle necessarie competenze imprenditoriali.
Il tema della cultura come volano per il turismo è quindi cruciale, anche alla luce del fatto che spesso si attinge proprio da fondi per la cultura per finanziare il settore. «Sono pochissime le linee di progetto di investimento per il turismo» ammette Elena Magni, dirigente Turismo della Regione Liguria.
Proprio per questo assume un’importanza particolare il nuovo bando dell’Ue Cosme Single Market program che sarà dedicato alle imprese turistiche. Si parla di turismo diversificato, di costituire un consorzio transnazionale che abbia come obiettivo la diversificazione dell’offerta turistica con attenzione al benessere delle società ospitanti. «Può essere davvero un banco di prova − spiega Magni − la prima call scade il 30 novembre. Non è un bando facile, ma noi e anche la Camera di Commercio siamo pronti a fare da facilitatori». Qui tutte le informazioni.