«Nessuno si aspetti un cambio di linea politica sulla sanità: i grandi piani di sviluppo e razionalizzazione del sistema andranno avanti così come sono stati concepiti in questi anni. Abbiamo a che fare con un professionista che entra in giunta come tecnico, un interlocutore se non neutrale, quantomeno punto di riferimento per il dialogo tra maggioranza e opposizione». Così il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, nel corso della conferenza stampa di presentazione del nuovo assessore alla Sanità, Angelo Gratarola, a cui ha ufficialmente passato la delega. Lo riporta l’agenzia Dire.
Uno dei primi dossier più corposi da affrontare sarà quello del nuovo piano sociosanitario, in procinto di approdare in commissione. Dopodiché, nei primi mesi del 2023, a Gratarola potrebbe anche essere aggiunta la delega al Welfare, al momento passata dalla dimissionaria Ilaria Cavo all’assessore Giacomo Giampedrone. «È un impegno gravoso, ma conosco la macchina avendone fatto parte − sono le prime parole dell’assessore − ho un grande debito di riconoscenza nei confronti della Liguria perché, anche se sono un ‘foresto’, sono qui da 13 anni e ho ricevuto tanto in termini umani e professionali. Viviamo un momento complesso, con la crisi energetica che aggrava i costi di un settore molto energivoro. Poi, dobbiamo affrontare la cronica mancanza di personale, fenomeno nazionale e non certo da addebitare alla regione: almeno fino al 2025 il sistema non riuscirà a trovare un equilibrio».
Per indicare la strada da seguire, Gratarola parafrasa Theodore Roosevelt: «Fai il meglio che puoi, nel posto in cui sei, con le risorse che hai. Questo dobbiamo fare nei prossimi anni, rendendo la sanità ligure meno compartimentalizzata, senza porte stagne perché quando c’è un figlio malato all’interno della famiglia, bisogna che gli altri lo supportino per superare la mattia». Tradotto, più collaborazione tra le aziende sanitarie e ospedaliere del territorio, a prescindere dalla distanza. «Abbiamo già iniziato a farlo, ma dobbiamo renderlo ancora più evidente − prosegue il neo assessore − dobbiamo evitare che vi sia una sanità a due velocità: qualsiasi cittadino ligure o che passi dalla Liguria deve avere risposte sanitarie di livello. La mancanza del personale è cronica e non certo da addebitare alla Regione: è un fenomeno nazionale, dovuto alla cattiva programmazione. Anche se disponessimo di un portafoglio illimitato, non troveremmo nessuno sul mercato del lavoro. E la situazione non troverà un equilibrio fino al 2025».
Due le indicazioni dal governatore Toti per il mandato a Gratarola: «La prima di medio-lungo termine che riguarda lo sviluppo di tutti gli ambiziosi investimenti previsti sia dalla Regione, con il rinnovo della rete ospedaliera, sia dal Pnrr con la ristrutturazione completa e il rafforzamento della medicina del territorio». In questo capitolo, che si sviluppa necessariamente fino al 2026, rientrano, da un lato, «l’ospedale unico di Taggia, il nuovo monoblocco al Santa Corona di Pietra Ligure, le opere di ringiovanimento del San Martino e di Villa Scassi già iniziate, il nuovo polo di ricerca e cura agli Erzelli, il Felettino alla Spezia che sarà il primo a vedere le ruspe nel suo cantiere», dall’altro tutti gli investimenti per rendere operativi ospedali e case di comunità. Poi, c’è il tema legato all’oggi «che riguarda la carenza di molti professionisti» e la necessità di farvi fronte anche con risposte di sistema perché la carenza di determinate figure è ormai endemica nel mercato, secondo il governatore.