Reazione negativa dei mercati alla decisione di Opec +, il cartello di produttori petroliferi allargato alla Russia, di estrarre da novembre 2 milioni di barili di greggio in meno al giorno, nonostante che il presidente degli Usa Joe Biden avesse chiesto di non ridurre le quote di produzione, nel timore di un aumento dei prezzi internazionali del greggio e, di conseguenza, dei prezzi della benzina negli Stati Uniti. L’accordo è stato raggiunto al vertice di Vienna che si è svolto in presenza per la prima volta da marzo 2020 e a cui per la Russia ha partecipato Aleksandr Novak, vicepremier della Federazione con delega per l’energia.
Francoforte segna -1,2%, Parigi -0,9%, Londra -0,47%, Madrid -1,52%, Milano -1,52%.
In forte ampliamento lo spread Btp/Bund, a 243 punti (variazione +5,10%, rendimento Btp 10 anni +4,45%, rendimento Bund 10 anni +2,02%).
La decisione dell’Opec+ ha prodotto subito un rialzo i prezzi del greggio, con il Brent a 93,7 dollari (+2%) e il Wti a 88,17 (+1,9%). In aumento anche i prezzi del gas naturale, nel giorno in cui la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, ha aperto a una discussione su un tetto per il prezzo del gas utilizzato per produrre elettricità. In chiusura il prezzo è a 178 euro al Mwh (+10%).
A Piazza Affari boom di Saipem (+8,56%) e crollo di Hera (-5,08%), di Pirelli (-4,08%), di Telecom (-4,04%)
Sul valutario l’euro si riallontana dalla parità con il dollaro e scende a 0,985 dollari (0,998 in avvio, da 0,976 ieri) e 142,63 yen (143,966 all’apertura, da 141,49). Il cambio dollaro/yen è a 144,74.