I dati sull’inflazione Usa, che presumibilmente incoraggeranno la Fed a innalzare i tassi di interesse, hanno fatto precipitare i listini prima a Wall Street e poi in Europa. I prezzi al consumo di giugno sono balzati al 9,1% annuale, il massimo da novembre 1981. Milano segna -0,93%, Parigi -0,73%, Francoforte -1,16%, Madrid -0,86%, Londra -0,74%. L’euro è sceso di nuovo sotto la parità con il dollaro per poi risalire appena sopra tale soglia.
A Piazza Affari quasi tutto il Ftse Mib ha terminato in negativo, brillano solo Campari (+2,33%) e Diasorin (+1,88%), con un nuovo tracollo di Saipem (-43,2% a 1,107 euro per azione), che precipita verso il prezzo di sottoscrizione dei nuovi titoli, pari a 1,013 euro, mentre si è chiusa l’asta dei diritti inoptati.
Spread Btp/Bund a 205 punti (variazione+0,99%, rendimento Btp 10 anni+3,14%
rendimento Bund 10 anni+1,09%)
Dopo il forte calo di ieri, con ribassi per circa 8 punti, recupera parzialmente il petrolio: i contratti del Wti agosto salgono dell’1,1% a 96,96 dollari al barile, quelli del Brent settembre lo 0,88% a 100,37 dollari. In rialzo anche i prezzi del gas naturale scambiato ad Amsterdam, con i rischi legati alle forniture dalla Russia (+4,5% a 180,5 euro al megawattora).