Chiusura debole per le Borse europee. Milano segna -0,06%, Londra +0,63%, Parigi -0,23%, Francoforte – 0,45%, Madrid +0,19%. Gli investitori sono stati frenati dai dati sulla Cina, dove in aprile la produzione industriale è scesa del 7% rispetto a marzo e del 2,9% su anno, e dalle notizie relative all’eurozona, per la quale la Commissione Ue ha tagliato le stime per il 2022 e il 2023 rispetto alle previsioni di febbraio: pil +2,7% e + 2,3% rispettivamente contro la precedente previsione di +4% e +2,7%. Inoltre l’ex ceo e attuale presidente senior di Goldman Sachs, Lloyd Blankfein, ha dichiarato che gli Usa corrono un rischio di recessione «molto, molto alto». La banca Usa ha tagliato le previsioni per lo S&P 500 da 4.700 a 4.300 punti «visti i tassi d’interesse più alti e il rallentamento della crescita economica».
Lo spread Btp/Bund si attesta su 189 punti (-0,78%).
A Piazza Affari sono andati bene i titoli di petroliferi e utility. Saipem ha chiuso a +8,12%), dopo un aumento di oltre 9 punti venerdì scorso, seguita da Interpump (+5,07%) Tenaris (+4,27%) ed Hera (+3,96%). In fondo al Mib è caduta Nexi (-4,66%).
Poco variato il prezzo del petrolio: il contratto consegna luglio sul Brent si attesta a 111,62 dollari al barile (+0,06%) e quello scadenza giugno sul Wti sale dello 0,59% a 111,13 dollari al barile.
Sul mercato dei cambi l’euro vale 1,0404 dollari (1,0397 in avvio e 1,0414 venerdì), e 134,343 yen (134,05 e 134,59), il dollaro/yen è a 129,119 (128,89 e 129,21).