Il monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe rileva nella settimana 4-10 maggio 2022, rispetto alla precedente, una diminuzione di nuovi casi in Liguria (-21%) come del resto in Italia e dei casi attualmente positivi (885 per 100 mila abitanti). Restano fuori soglia i posti letto occupati sia in area medica (15,6%) e in terapia intensiva (6,4%).
In attesa di conoscere i risultati della nuova flash survey dell’Istituto Superiore di Sanità sui campioni notificati il 3 maggio 2022, gli ultimi dati documentano che in Italia la sotto-variante Omicron BA.2 (cd. Omicron 2) ha quasi completamente soppiantato la BA.1 (cd. Omicron), mentre vengono già segnalati i primi casi di BA.4. Allo stato attuale delle conoscenze (tabella) le nuove sotto-varianti di Omicron sembrano avere una maggior trasmissibilità rispetto a BA.2 e, soprattutto, una maggior capacità di evadere la protezione immunitaria, sia da vaccino, sia da pregressa infezione: questo determina una probabilità più elevata di reinfezione, oltre a una maggiore resistenza di queste varianti agli anticorpi monoclonali. Per quanto riguarda l’efficacia vaccinale sull’ospedalizzazione, se per queste nuove sotto-varianti non sono ancora disponibili dati, la somministrazione della dose booster resta di cruciale importanza per mantenere una copertura adeguata contro Omicron e Omicron 2.
Caratteristica |
BA.1 |
BA.2 |
BA.2.12.1 |
BA.4 e BA.5 |
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Trasmissibilità |
Standard di riferimento |
Aumento del 30% |
Aumento del 25% |
Aumento di circa il 10% rispetto a BA.2 |
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Escape immunitario |
Standard di riferimento |
+ |
+++ |
+++ |
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Immunità crociata vs BA.1 |
Standard di riferimento |
Per lo più conservata |
Ridotta |
Ridotta |
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Resistenza agli anticorpi monoclonali |
Standard di riferimento |
++ |
+++ |
+++ |
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Paesi in cui è dominante |
Ovunque |
>100 paesi |
USA (Regione 2) |
Sudafrica |
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Efficacia vaccinale sull’ospedalizzazione (ciclo completo + booster) |
81% (IC 95%: 75-85%) |
83% (IC 95%: 71-91%) |
Da definire |
Da definire |
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Efficacia vaccinale sull’ospedalizzazione (solo ciclo completo) |
32% (IC 95%: 11-49%) |
50% (IC 95%: 7-73%) |
Da definire |
Da definire |
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IC = Intervallo di confidenza Tradotto e adattato da Eric Topol. URL: https://twitter.com/EricTopol/status/1521857775407489024 |
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Reinfezioni. Secondo i dati dell’ultimo report dell’Istituto Superiore di Sanità, dal 24 agosto 2021 al 4 maggio 2022 in Italia sono stati segnalati quasi 400 mila casi di reinfezione (3,3% del totale). Tuttavia l’incidenza delle reinfezioni, stabile intorno all’1% fino al 6 dicembre 2021 (data di riferimento per l’inizio della diffusione della variante Omicron), è rapidamente salita al 3% a inizio gennaio 2022, mantenendosi su questi valori fino a fine marzo 2022, per poi crescere ulteriormente nelle ultime settimane, sino a raggiungere il 5%. Il rischio di reinfezione colpisce in particolare i più giovani (fascia d’età 12-49 anni), le donne rispetto agli uomini, le persone con prima diagnosi di Covid-19 notificata da oltre 210 giorni, le persone non vaccinate o vaccinate con almeno una dose da oltre 120 giorni, gli operatori sanitari rispetto al resto della popolazione.
Per quanto riguarda i vaccini in Liguria non ha ricevuto la terza dose quasi il 19% della platea. L’8,7% sarebbe attualmente vaccinabile. La fascia 5-11 anni è ferma sotto il 30% della copertura vaccinale. Quasi il 13% della popolazione over 5 anni in Liguria non è vaccinata.
Sulla quarta dose Liguria indietro sul tasso di copertura delle persone immunocompromesse, mentre è quarta nella categoria over 80, fragili tra 60 e 79 anni e ospiti delle Rsa.
Vaccini: efficacia. I dati dell’Istituto Superiore di Sanità dimostrano che:
- l’efficacia sulla diagnosi rimane sostanzialmente stabile dal 40,5% per i vaccinati con due dosi entro 90 giorni al 43,4% per i vaccinati da più di 120 giorni, per poi salire al 57,9% dopo il richiamo;
- l’efficacia sulla malattia severa rimane sostanzialmente stabile dal 70,8% per i vaccinati con due dosi entro 90 giorni al 71,9% per i vaccinati da più di 120 giorni, per poi salire all’88,6% dopo il richiamo.
Complessivamente nelle persone vaccinate con ciclo completo (più eventuale dose di richiamo), rispetto a quelle non vaccinate, nelle varie fasce d’età si riduce l’incidenza di diagnosi (del 2-48,8%): fa eccezione la fascia 5-11 anni per la quale le diagnosi tra i vaccinati segnano un +32,9% rispetto ai non vaccinati. In tutte le fasce di età si riduce soprattutto l’incidenza di malattia grave (del 30,5-79,6% per ricoveri ordinari; del 25,3-82,1% per le terapie intensive) e decesso (del 51,4-100%) (figura 18).
«Le inaccettabili disuguaglianze regionali sulle coperture con le quarte dosi – dice il presidente di Fondazione Gimbe Nino Cartabellotta – dimostrano che le strategie di chiamata attiva sono molto più efficaci della prenotazione volontaria. Tuttavia, la lentezza con cui procedono le somministrazioni è spia di una serpeggiante esitazione vaccinale, spesso alimentata da discutibili consigli sanitari, che invitano ad aspettare l’autunno per effettuare l’ulteriore richiamo con vaccini “aggiornati”. In realtà, questa strategia attendista può essere molto rischiosa per tre ragioni. Innanzitutto, non vi è alcuna certezza su quando saranno disponibili questi vaccini “aggiornati”; in secondo luogo, i dati dimostrano sia il calo progressivo dell’efficacia vaccinale sulla malattia grave, sia una elevata mortalità negli over 80 già coperti con la terza dose; infine, si consolidano sempre più le prove di efficacia della quarta dose nel ridurre ospedalizzazioni e decessi. Senza mezzi termini: tenendo conto sia della particolare fragilità della platea a rischio, sia della elevata circolazione virale, la quarta dose deve essere fatta subito».