Una situazione talmente pericolosa da pensare di «mettere in campo misure straordinarie per contenere la diffusione del virus». Lo ha detto il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa a proposito della peste suina, questa mattina in occasione di un incontro con gli studenti dell’Università di Pisa.
«In questi giorni Liguria e Piemonte – spiega Costa – stanno posando le reti di recinzione sui territori ma io non credo che siano sufficienti e penso che sia necessario un piano di selezione dei cinghiali in tutta Italia perché sono troppi», aggiunge Costa, nei giorni scorsi nominato delegato all’emergenza suina dal ministro Roberto Speranza.
Il quattro maggio scorso era stato rilevato il primo caso di peste suina anche a Roma: tre giorni dopo l’ordinanza della Regione Lazio ha definito i confini di una zona infetta per tentare di contenere la diffusione della malattia. Malattia che, come ribadisce il sottosegretario alla Salute, non rappresenta un pericolo per l’uomo, ma resta «un problema gravissimo che dobbiamo monitorare perché il settore degli allevamenti vale 6 miliardi di fatturato annuo ed è a mio avviso improrogabile avviare una campagna di abbattimento per ridurre la quota di cinghiali che stanno invadendo sempre di più anche le nostre aree urbane e periurbane».
«Lo dico con il massimo rispetto per le posizioni ambientaliste e animaliste – precisa Costa – ma penso che non sia più rinviabile affrontare questo problema mettendo in campo un piano straordinario di selezione che prevede anche una massiccia quota di abbattimenti».