Borse europee in rosso, con il persistere dei fattori negativi sullo scenario internazionale e in seguito a un crollo temporaneo dei listini intorno alle 10 del mattino seguito da un rapido recupero che però non ha riportato la maggio parte dei titoli sopra la parità. Il crollo, partito dai mercati del Nord Europa, e in particolare da quello svedese (Stoccolma -8%), sembra sia dovuto a un grosso ordine che ha pesato più del solito a causa del mercato ristretto per la chiusura di Londra e di molti listini asiatici oppure a un errore (il cosiddetto “fat-finger”) nell’immissione di un ordinativo di vendita. Sulla seduta hanno pesato anche l’attesa della riunione dei ministri Ue dell’Energia, che discuteranno del pagamento del gas alla Russia e l’imminente rialzo dei tassi della Fed e della Bank of England, ma anche di altre Banche centrali impegnate nel far fronte all’impennata dei prezzi. Milano segna -1,63%, Francoforte-1,13%, Parigi -1,66%, Madrid -1,73%.
Lo spread Btp/Bund si è attestato sui 188 punti (+1,90%)
A Piazza Affari in testa al Mib si è piazzata Mediobanca (+2,16%) tra il successo della lista del cda di Generali, sostenuta dal primo azionista, e le ipotesi di un rafforzamento di Leonardo Del Vecchio. In fondo al listino Tenaris (-3,85%) in scia alla debolezza del greggio, Prysmian (-3,75%), Recordati (-3,30) e Stellantis (-3,02%).
Sul mercato valutario, l’euro cede nei confronti del dollaro con il cambio che si attesta a 1,0507 (da 1,0551). Euro/yen a 136,91 (136,67), dollaro/yen a 130,26 (da 129,59).
Sul fronte energetico il gas naturale è in calo dell’1,5% a 97,9 euro al megawattora sul Ttf mentre le incertezze sul futuro dell’economia globale penalizzano il petrolio: il Wti di giugno viene scambiato a 101,5 dollari (-3,1%) e il Brent di luglio cala a 104,1 dollari (-2,8%).