Un tavolo in Prefettura tra sindacati e direzione dell’azienda per la prossima settimana e un invito alla Asl a essere più presente in fabbrica. Sono gli impegni presi dal prefetto di Genova, Renato Franceschelli, nell’incontro con la delegazione sindacale dei lavoratori ex Ilva dello stabilimento di Cornigliano, che hanno proclamato sciopero e corteo dopo che nella notte tra venerdì e sabato un rotolo d’acciaio caduto dai cavi di una gru che si sono strappati ha sfiorato gli operai. Lo riporta l’Agenzia Dire.
«Intanto segnaliamo che il prefetto ci ha ricevuti in tempi record ed è una cosa positiva – commenta il coordinatore della Rsu, Armando Palombo – la settimana prossima noi saremo al tavolo, vedremo se ci sarà la direzione. Alle 15 finirà la protesta e il secondo turno riprenderà a lavorare». Palombo assicura che da oggi «saremo ancora più pressanti con le nostre segnalazioni alla Asl, rispetto a quello che abbiamo sempre fatto. Sabato mattina ci poteva scappare il morto: la gru e i cavi sono stati sequestrati, ora indaga la magistratura e speriamo che l’inchiesta abbia un effetto anche su tutte le altre centinaia di organi di sollevamento dello stabilimento che, secondo noi, hanno bisogno di una controllata».
Questa mattina il corteo aperto dallo striscione “Non si può morire sul lavoro“. Dopo le 24 ore di sciopero di ieri, l’assemblea di stamattina convocata alle sette davanti ai cancelli dello stabilimento ha deciso di uscire nuovamente in corteo.
Palombo in mattinata aveva sottolineato che «l’incidente è la punta di un iceberg, un incidente gravissimo che segnala la pericolosità degli impianti. Azienda e politica annunciano investimenti sulla base di accordi che non fanno».
Il segretario della Fiom Cgil, Stefano Bonazzi, sottolinea che «se non ci saranno investimenti, nel giro di due anni va tutto per l’acqua. Il governo, che è coproprietario della aree, deve intervenire con investimenti. Solo l’abilità del conduttore del mezzo ha evitato che sabato ci fosse una tragedia».
Stessa linea per Christian Venzano, segretario Fim Cisl Liguria: «La sicurezza manca, ma non si può barattare per nulla. Non possiamo sperare nella fortuna per evitare incidenti. Questa situazione è inaccettabile. Il governo è azionista di questa azienda e deve occuparsi anche della sicurezza».
Da Palombo arriva anche un ammonimento alla politica locale e, in particolare, al candidato sindaco del campo progressista, Ariel Dello Strologo, che sabato aveva parlato di possibili nuove destinazioni delle aree dello stabilimento, se non pienamente occupate.
«Considero sciacallaggio le sue dichiarazioni: a poche ore dall’incidente di sabato e mentre l’Asl stava facendo le sue ispezioni, spende le sue parole sul destino delle aree ex Ilva. Ci sono quasi mille lavoratori che rischiano la pelle, forse poteva dire qualche parola in più su questo. In ogni caso, ricordo che queste aree sono già ipotecate per la siderurgia da un accordo di programma: se lo si vuole mettere in discussione, deve essere fatto con l’accordo di tutti, ma non si può fare sciacallaggio».
Nel mirino della Fiom anche il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, che sabato, a Genova per un convegno della fondazione Ds, aveva commentato l’incidente avvenuto poche ore prima nella fabbrica di Cornigliano.
«Quando sento un ministro che dice ‘speriamo che la proprietà intervenga, mi arrabbio perché la proprietà è anche dello Stato, che tra l’altro a maggio dovrebbe entrare in Acciaierie d’Italia al 60%», afferma Bruno Manganaro, ex segretario Fiom e ora responsabile industria della Cgil.