Valore della produzione consolidato pari ad 9,96 milioni di euro (+47% rispetto a 6,79 milioni al 31 12 2020); ebitda consolidato pari a 956.976 euro (+39% rispetto a 689.146 euro del risultato al 31 12 2020); utile netto consolidato pari a 351.280 euro (+57% rispetto a 223.252 euro del risultato al 31 12 2020); patrimonio netto consolidato pari a euro 9,21 milioni (rispetto a 8,87 milioni del risultato al 31 12 2020); posizione finanziaria netta (liquidità netta) pari a euro 290.408 (rispetto a 363.059 euro del risultato al 31.12.2020). Sono i principali risultati al 31/ 12/ 2021 del bilancio consolidato di Gismondi 1754 approvato dal cda della società.
«Chiudiamo l’anno in forte crescita – commenta Massimo Gismondi, ceo di Gismondi 1754 – e con grande entusiasmo – commenta ci proiettiamo verso gli obiettivi che ci vedranno protagonisti nei prossimi mesi. Siamo di fronte a risultati straordinari, nonostante il contesto, tra Covid e situazione internazionale, non sia stato dei più semplici da affrontare. Siamo consapevoli delle difficoltà mondiali e continueremo a lavorare con grande attenzione, ma siamo altrettanto convinti dell’affermazione del brand globalmente. Tutti i canali di vendita hanno performato e contribuito in maniera positiva al raggiungimento di questi dati e coltiviamo un razionale ottimismo che anche il 2022 possa essere all’insegna della crescita e dell’espansione nei mercati strategici dove siamo già presenti».
In seguito alla guerra in Ucraina, «La società – si legge in una nota – si è immediatamente attivata a protezione delle sue infrastrutture e della filiera di approvvigionamento ma, grazie alla specialità del settore di appartenenza, non si riscontriamo criticità. Si rileva inoltre che il gruppo, non operando al momento nei mercati in cui si sta sviluppando il conflitto, non rileva elementi diretti che possano condizionare il positivo sviluppo delle attività per l’esercizio 2022».
Gli effetti macroeconomici della crisi internazionale e delle sanzioni applicate contro la Russia «sono articolati e ancora difficili da valutare in termini di effetti sulla catena del valore dell’economia mondiale. I fenomeni suddetti determinano un’elevata incertezza sugli scenari futuri di breve e medio termine, come l’aumento dei prezzi delle materie prime e dell’energia, la difficoltà nei processi di approvvigionamento e nelle attività produttive in genere. Nonostante quanto sta avvenendo a livello mondiale, l’ottimo andamento dei mesi di gennaio, febbraio e marzo, in forte crescita rispetto al primo trimestre del 2021, fa ben sperare circa l’andamento del 2022».
L’assemblea degli azionisti si terrà in prima convocazione il 29 aprile 2022 e, occorrendo, in seconda convocazione il 9 maggio 2022.