Lo scontro tra il presidente russo Putin che pretende il pagamento in rubli dal primo di aprile per il gas che esporta e i Paesi europei che non intendono cedere e anzi preparano nuove sanzioni, come ha ribadito il cancelliere tedesco Olaf Scholz, ha innervosito i mercati finanziari, inquieti anche per l’inflazione (6,7% annuo la stima Istat per l’Italia) . Le Borse europee hanno chiuso in ribasso, l’indice d’area Stoxx 600 segna -0,8%, Francoforte -1,31%, Parigi -1,21%, Madrid -1%, Londra -0,83%. Si avvia invece a chiudere in rialzo la Borsa di Mosca (+7,25% il Moex denominato in rubli e +7,14% il Rts denominato in dollari).
Spread Btp/Bund a 149 punti (+0,69%).
A Piazza Affari brillano Terna (+3,34%) e Generali (+3,23%), con la prospettiva che Leonardo Del Vecchio rafforzi ulteriormente la sua posizione nel gruppo assicurativo, supportando Caltagirone. Maglia nera del Mib è Telecom (-7,05%), dopo i forti aumenti delle tre settimane scorse.
Cala il prezzo del petrolio, il Brent maggio cede il 4,64% a 108,19 dollari al barile, il Wti di pari scadenza il 4,28% a 103,2 dollari al barile. Gas in rialzo del 3,89% in Europa a 124,5 euro al megawattora nel future maggio del Ttf.
Sul mercato valutario, il cambio tra euro e dollaro è trattato a 1,1116. Dollaro/yen a 121,434. Euro/yen a 134,9 (da 136,11). Recupera ancora il rublo che scambia a 82 per un dollaro (da 84,5).