«L’approvazione ottenuta dal Pd nei consigli regionali di Liguria, Lombardia e Veneto degli ordini del giorno con cui si chiedeva la revoca della mozione del 2016 sull’annessione della Crimea, non lascia più spazio ad ambiguità nei rapporti con la Russia».
Lo dichiarano in una nota congiunta i capigruppo consiliari del Pd di Liguria, Lombardia, e Veneto – Luca Garibaldi, Fabio Pizzul e Giacomo Possamai – dopo che le rispettive assemblee, con provvedimenti diversi ma che chiedevano la stessa cosa, ieri hanno revocato senza voti contrari le posizioni espresse in quelle mozioni e gli effetti eventualmente ancora in vigore.
«Sei anni fa – si legge nella nota – a partire dal Veneto, seguito da Lombardia e Liguria, la Lega e il centrodestra avevano proposto mozioni e ordini del giorno sull’annessione della Crimea da parte di Mosca e sulle sanzioni alla Russia da parte dell’Unione europea. Il voto di ieri mette un punto fermo sulle posizioni da tenere con la Russia e con chi prevarica e mette in discussione la pace e la legalità internazionale, calpestando i diritti umani e civili. Vista la situazione attuale, infatti, quelle mozioni erano una macchia e una contraddizione che non potevano essere mantenute».
«Abbiamo chiesto un segnale forte e chiaro e l’abbiamo ottenuto – conclude il comunicato – anche da quella destra da sempre filo Putin. In questi sei anni abbiamo visto esponenti leghisti andare in pellegrinaggio in Crimea, mentre il segretario Salvini diceva “meglio mezzo Putin di Mattarella” e definiva la Russia “più democratica dell’Unione europea”. Sono fatti che si commentano da soli. Bene che abbiano deciso di votare i nostri ordini del giorno eliminando ogni contraddizione».
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