La Borsa di Milano ha terminato con il segno più. L’indice Ftse Mib ha terminato le contrattazioni in progresso dello 0,42%, sospinto da Tim (+8,4%), al centro dell’interesse dei fondi Cvc e Kkr, che dovrà misurarsi con i programmi del governo per la rete unica. Brillanti anche Unipol (+4,1%) e Terna (+2,7%), con il mercato che ha apprezzato l’aggiornamento del piano industriale. Pesano sull’indice, invece, Interpump (-3,1%), Buzzi Unicem (-2,9%) e Saipem (-2,5%) nel giorno in cui il cda si è riunito per approvare piano e manovra finanziaria.
L’indice all share ha terminato a +0,26% (26.637 punti), mentre il Ftse Italia Growth è in controtendenza a -0,5% (10.398 punti).
Chiusura in ordine sparso per le Borse europee, con gli investitori che sono restati alla finestra monitorando l’andamento del conflitto in ucraina e le nuove sanzioni contro Mosca. A Parigi l’indice Cac 40 ha terminato le contrattazioni in calo dello 0,39% a 6.555 punti, a Francoforte il Dax ha ceduto lo 0,07% a 14.273 punti mentre a Londra il Ftse 100 è salito dello 0,09% a 7.467 punti.
Dopo la corsa al rialzo dei giorni scorsi, il petrolio ha rallentato il passo. Il Wti cala del 3,11% a 111,35 dollari al barile. Il Brent è scambiato a 117,67 dollari al barile (-3,23%).
Nei cambi stabile l’euro dollaro a 1,0999 (-0,03%), mentre l’euro yen sale a 134,503.
Lo spread tra Btp decennale italiano e corrispondente Bund tedesco ha concluso a 153 punti base (+0,87%) con il rendimento che sale a +2,05%.