Sono 248 i profughi che ieri sono stati presi in carico dalle Asl e nelle strutture di accoglienza della Liguria (1.789 in totale). Dopo l’Info Point di Genova Brignole, oggi aprono anche il punto di prima assistenza a Savona e alla Spezia, dove è presente un camper temporaneo che verrà sostituito con un’analoga struttura, ed entro fine settimana aprirà anche Imperia. Qui, oltre alla possibilità di effettuare il tampone, saranno fornite informazioni utili e servizi di prima accoglienza tra cui l’iscrizione al regime sanitario di “straniero temporaneamente presente”, il rilascio del codice stp e le informazioni sulle opportunità di accoglienza temporanea.
«Un servizio particolarmente utile per gli ucraini che arrivano in Liguria da soli e non attraverso le onlus, che stanno facendo un importante lavoro di coordinamento – osserva il governatore ligure, Giovanni Toti – Le nostre aziende sanitarie stanno funzionando e già molti cittadini ucraini hanno usufruito del servizio dei tamponi per poter risiedere nel nostro paese, in alcuni casi hanno ricevuto le profilassi sanitarie e stiamo sensibilizzando i profughi per aderire alla vaccinazione».
Ammontano a 132 gli alloggi di proprietà di Arte che saranno messi a disposizione dalla Regione per i profughi in fuga dalla guerra in Ucraina. Sul totale degli alloggi, 70 sono a Genova, 14 a Savona, 33 a Imperia e 15 alla Spezia. Si tratta di appartamenti ers, prevalentemente di edilizia residenziale sociale e quindi non previsti all’interno di graduatorie. Gli alloggi sono in parte completamente arredati e in parte liberi, individuati dalle rispettive aziende territoriali regionali per l’edilizia che potranno quindi essere utilizzati sulla base delle esigenze segnalate dalle rispettive Prefetture.
«Stiamo vivendo un dramma epocale che coinvolge migliaia di persone prevalentemente donne, bambini e anziani in fuga dalla guerra, è doveroso da parte di Regione Liguria mettersi a disposizione delle Istituzioni per dare un nostro contributo all’accoglienza e alla sistemazione dei profughi – spiega l’assessore all’Edilizia Marco Scajola – Abbiamo individuato questi alloggi insieme alle nostre aziende territoriali per l’edilizia che possono essere immediatamente utilizzabili. 34 sono gli alloggi disponibili già arredati, 46 disponibili e in fase di arredo, e 52 che possono essere disponibili tra una ventina di giorni. Gli appartamenti in questione sono distribuiti su tutto il territorio regionale».
Intanto l’equipe medico infermieristica dell’ospedale Gaslini, diretta da Andrea Moscatelli, direttore del Dipartimento di Emergenza e della Terapia Intensiva Neonatale e Pediatrica, è arrivata in Polonia, a Rzeszów, a circa 70 chilometri dal confine, per prendersi cura dei bambini oncologici, o affetti da patologie gravi che, scampati alla guerra, non possono più essere curati in Ucraina e, dove sussistono le condizioni, alcuni di questi saranno trasferiti all’ospedale pediatrico genovese e in altri ospedali italiani: «Stiamo curando due bambini che domani dovrebbero essere trasferiti in Italia con un volo sanitario – ha spiegato Moscatelli – Ci stiamo occupando di bambini oncologici ma anche di quelli che non possono essere trasportati con mezzi convenzionali, quindi con il treno o via terra: bambini con malattie importanti. Il grosso problema è logistico perché non abbiamo mai separato i nuclei familiari, per cui il trasferimento riguarda tutta la famiglia».
Sono arrivati questa mattina a Genova anche 17 profughi ucraini dializzati che nel loro Paese erano in pericolo di vita per l’impossibilità di effettuare la terapia a causa della guerra. A organizzare il loro trasferimento, e di altri 28 pazienti nelle medesime condizioni arrivati a Roma, è stata la Comunità di Sant’Egidio: «Questo viaggio, le cure e l’accoglienza sono state organizzate in breve tempo – spiega Andrea Chiappori, responsabile della Comunità di Sant’Egidio in Liguria – grazie alla collaborazione con Regione Liguria e Asl 3. Si tratta di persone che hanno sofferto molto, a causa delle condizioni di salute e delle conseguenze drammatiche della guerra: speriamo che possano trovare un’ospitalità che restituisca loro almeno un po’ di dignità. In questo momento sentiamo come la nostra città, ricca di storia e potenzialità di ogni tipo, possa avere un ruolo in questa crisi, rispondendo all’assurdità della guerra con il calore della solidarietà».
I 17 profughi, accompagnati da sette loro familiari, sono arrivati stamattina a Villa Bombrini dove Asl 3 ha provveduto alla primissima accoglienza. Si è quindi proceduto alla presa in carico delle esigenze immediate di tutti i profughi, con l’attività di screening, l’effettuazione dei tamponi antigenici rapidi o molecolari ed offerta la somministrazione del vaccino anti Covid-19, l’iscrizione al regime di stp con il rilascio del relativo codice, la distribuzione dei dispositivi di protezione individuale e di materiale informativo sulla prevenzione. Sono stati effettuati anche prelievi di sangue propedeutici alla dialisi, effettuata già in serata all’ospedale Villa Scassi.
«Dopo il primo contattato della Comunità di Sant’Egidio – ha aggiunto Giacomo Zappa, Responsabile Emergenza Ucraina Asl 3 – con brevissimo preavviso ci siamo attivati per organizzare sin dalla partenza dalla Polonia tutto il percorso sanitario dei diciassette pazienti, che questa sera effettueranno la dialisi all’Ospedale Villa Scassi nel reparto di Nefrologia, diretto da Paolo Sacco. Nel corso del viaggio Elisa Costa, medico genovese presente sul pullman, Nefrologa della Scuola di Specializzazione, ha mantenuto un contatto costante con il Centro di Villa Bombrini e il nostro reparto di Nefrologia, fornendo un costante aggiornamento sulle condizioni cliniche dei pazienti. All’arrivo a Genova a Villa Bombrini, i pazienti hanno ricevuto la accoglienza sanitaria volta a verificare le condizioni dei pazienti e degli accompagnatori. Le condizioni cliniche di uno dei pazienti hanno giustificato l’anticipo immediato della dialisi che è avvenuta a Villa Scassi tramite invio al Pronto Soccorso».
Per le prossime sedute, i pazienti ucraini saranno distribuiti tra il Villa Scassi e l’ospedale Policlinico San Martino. Per quanto riguarda l’accoglienza, attraverso la Comunità di Sant’Egidio i 17 profughi e i loro familiari saranno alloggiati al Don Bosco e all’Istituto Pietrine di Sampierdarena.
Profilassi sanitaria
Qui di seguito, gli adempimenti sanitari e attinenti alla regolarizzazione della presenza sul territorio italiano per i cittadini ucraini:
– fino al 31 marzo 2022, entro 48 h dall’ingresso nel territorio nazionale deve essere effettuato, tramite tampone, un test molecolare o antigenico per SARS – CoV-2;
– nei cinque giorni successivi deve essere osservato il regime di autosorveglianza con obbligo di indossare la mascherina FFP2;
– sarà garantita la somministrazione dei vaccini anti-Covid 19 e di altre tipologie di vaccini;
– i cittadini ucraini in possesso di passaporto biometrico sono esentati dal visto di ingresso e possono permanere sino a 90 giorni dal momento dell’ingresso nell’area Schengen;
– entro tale periodo i predetti cittadini dovranno presentarsi presso la Questura-Ufficio Immigrazione per ricevere tutte le informazioni necessarie anche per la richiesta di permesso di soggiorno. Sul sito della Questura di Genova sono reperibili le modalità per prenotare un appuntamento dedicato.