Perdita netta ridotta a 92,7 milioni di euro rispetto ai 251,6 milioni dell’esercizio precedente. È quanto risulta dal progetto di bilancio e dal bilancio consolidato del Gruppo Carige al 31 dicembre 2021, approvati dal cda e sottoposti all’assemblea degli azionisti, prevista per il 21 aprile. (Il risultato dell’esercizio 2020 si riferisce agli 11 mesi della gestione ordinaria (da febbraio a dicembre).
I conti del gruppo relativi all’esercizio 2021 si chiudono quindi in deciso miglioramento e in sostanziale allineamento rispetto al valore approvato preliminarmente e comunicato al mercato il 9 febbraio scorso (90,0 milioni), con differenze limitate ad alcune voci derivanti da aggiornamenti nelle valutazioni condotte in merito ad asset quali i portafogli immobiliare e creditizio, i contratti distributivi e le imposte differite attive (Dta).
In particolare, a conclusione degli approfondimenti condotti in merito alla valutazione delle probabilità di recupero nel tempo delle Dta, al 31 dicembre 2021, a livello consolidato, il complesso delle Dta iscritte a bilancio ammonta a 784 milioni mentre le Dta fuori bilancio si attestano a 515 milioni.
I coefficienti patrimoniali phased-in al 31 dicembre 2021 definitivi si sono mantenuti sostanzialmente invariati rispetto ai preliminari: Cet1 ratio al 10,8%2 e total capital ratio al 13,1%2, con un livello di Rwa pari a 9,2 miliardi.
I ratio fully loaded al 31 dicembre 2021 sono rispettivamente pari a: Cet 1 ratio 9,0% e Tc ratio 11,3%
“Il budget 2022, approvato in data odierna con l’annessa simulazione prospettica – si legge in una nota della banca – ha consentito lo svolgimento delle valutazioni circa la sussistenza, in ipotesi stand-alone, del presupposto della continuità aziendale e la recuperabilità delle attività fiscali iscritte in bilancio. Si ritiene che tale esercizio, così come il Piano Strategico aggiornato da ultimo nel febbraio 2021, diventeranno in corso d’anno non più idonei a rappresentare le strategie e le aspettative di evoluzione economico-patrimoniale del Gruppo Carige, sia nell’ipotesi, ritenuta poco probabile, di proseguimento stand-alone oltre il breve termine, sia nel caso di perfezionamento della business combination, atteso nel breve termine”.
“Ciò – prosegue la nota – alla luce delle significative circostanze recentemente maturate: i contenuti della “Srep letter 2021″ pervenuta il 4 febbraio u.s., con la quale la Banca Centrale Europea ha comunicato alla banca l’innalzamento delle aspettative di natura economico-patrimoniale da soddisfare in caso di prosecuzione stand-alone nel medio termine; la sottoscrizione, avvenuta il 14 febbraio, del contratto prodromico alla business combination, sulla base del quale è previsto che il Gruppo Bper Banca acquisisca entro il primo semestre 2022, previo ottenimento delle necessarie autorizzazioni, la partecipazione di controllo della banca, detenuta dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi e dallo Schema Volontario di Intervento”.