Il Golfo della Spezia può inserirsi nel processo di conversione energetica come polo di produzione e sviluppo dell’idrogeno. Lo ha dichiarato il presidente del Distretto ligure delle tecnologie marine, Lorenzo Forcieri, al workshop “Green Hydrogen Gulf – Esperienze, opportunità e progetti”, organizzato dal Distretto in collaborazione con Tecnologie Innovative per il Controllo Ambientale e lo Sviluppo Sostenibile (Ticass) con il patrocinio dell’Adsp del Mar Ligure Orientale. «L’Unione Europea e il mondo intero – ha spiegato Forcieri – si trovano ad affrontare il tema dell’energia, declinato fra produzione, conservazione e utilizzo. Questo argomento è ormai da anni al centro della discussione tra i decisori pubblici e privati. Sappiamo quali sono gli obiettivi per il futuro, ma ora dobbiamo individuare come. In questa conversione, il Golfo della Spezia si può inserire come polo di produzione e sviluppo dell’idrogeno».
A fare il punto sullo stato attuale delle tecnologie legate all’idrogeno e sulle sfide per svilupparle ulteriormente in futuro sono intervenuti – oltre a Dltm, Ticass e Adsp – il mondo dell’industria, con la partecipazione di Enel Green Power, Fincantieri, Snam, Sanlorenzo, Ansaldo, Rina, Asg Superconductors, Ecospray ed Msc e quello sulla ricerca, con Università di Genova, Cnr ed Enea; hanno portato il loro saluto anche istituzioni ed associazioni di categoria: Provincia della Spezia, Camera di Commercio Riviere di Liguria, Confindustria, Confartigianato e Cna.
Apripista alla candidatura della Spezia come polo nazionale della decarbonizzazione, per raggiungere gli obiettivi comunitari per il 2030 e il 2050 sono le sottoscrizioni di protocolli d’intesa già siglati per l’utilizzo dell’idrogeno e i progetti che interesseranno anche la centrale Enel di Vallegrande.
«Il titolo del convegno – ha precisato Forcieri – è una dichiarazione di intenti: partendo da qui, con il focus sull’incontro fra ricerca, impresa, enti ed associazioni di categoria, il Distretto si candida ad essere aggregatore del territorio, sede naturale per la valle e il golfo dell’idrogeno grazie a conformazione territoriale ed attività produttive».
«Penso di poter affermare – ha detto la presidente di Ticass, Elisabetta Arato – che dal punto di vista tecnologico-innovativo ci sia fermento, e che idee e progetti ambiziosi non manchino. Tuttavia, vanno sensibilizzati gli enti preposti relativamente alle autorizzazioni da richiedere, agli eventuali incentivi, ed alle regolamentazioni all’uso dell’idrogeno, in modo da non gettare troppo il cuore oltre l’ostacolo, ovvero evitando che la tecnologia corra troppo rispetto alle policy che la governance dovrà mettere a punto. Questi aspetti, a mio parere, sono fondamentali per organizzare la filiera dell’idrogeno. Concludo ricordando che sono ormai trascorsi venti anni da quando Jeremy Rifkin scrisse “Economia all’idrogeno”, un libro che all’epoca sembrava delineare una prospettiva assai distante e improbabile, ma che alla luce della giornata di oggi diventa molto più attuale. E questo mi fa ben sperare».
Il presidente dell’AdSP Mar Ligure Orientale Mario Sommariva ha affermato: «Abbiamo presentato progetti per sostenibilità e transizione energetica per oltre 61 milioni di Euro. Il clima è estremamente positivo e noi vogliamo esserne parteci, convinti che la transizione energetica passi necessariamente dall’idrogeno. Per questo, l’AdSP nel bando green ports Pnrr ha presentato un progetto per la realizzazione di un impianto di produzione, stoccaggio e distribuzione dell’idrogeno verde nei porti della Spezia e Marina di Carrara».