Continua a pieno ritmo il lavoro della task force regionale per contenere ed eradicare la peste suina dalla Liguria con il perfezionamento del monitoraggio sul territorio, che ha visto anche picchi di 7 sopralluoghi ripetuti su aree circoscritte e con maggiori criticità, così come la macellazione e l’abbattimento in corso dei suidi detenuti in allevamenti semibradi e misti per scongiurare il passaggio dell’epidemia dalla fauna selvatica alle aziende suinicole.
Secondo gli ultimi aggiornamenti dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, restano fermi a quota 14 i casi positivi alla peste suina in Liguria.
«La nostra priorità è proprio questa – spiega il vice presidente della Regione Liguria con delega all’Allevamento Alessandro Piana – stiamo mettendo in campo fin dalle prime ore dell’emergenza tutte le azioni necessarie alla salvaguardia dell’equilibrio ambientale e degli allevamenti, affinché le norme europee non blocchino le nostre esportazioni. La peste suina non è trasmissibile all’uomo, ma il passaggio dell’epidemia nei suidi di allevamento comporterebbe il blocco economico di un comparto che in Italia conta oltre 100 mila posti di lavoro. Abbiamo una grande collaborazione dagli uffici, dai tecnici, dai veterinari, dalle Asl, da molti allevatori, dalle associazioni e da larga parte dell’opinione pubblica, come dimostra il comprensorio di Savona che è passato da un patrimonio suinicolo di 83 capi al 7 gennaio sino ai 21 di oggi. Un impegno importante anche sulla Asl 3, come comprovano i frequenti sopralluoghi dei tecnici e delle istituzioni sul Bisagno, dove sono programmati interventi già dalla prossima settimana con la gestione dei capi tramite professionisti. Ringrazio i cacciatori e i volontari qualificati che si sono dimostrati fondamentali nella fase di segnalazione e geolocalizzazione, ora il lavoro passa prevalentemente ai tecnici, ai veterinari, alla Protezione Civile e ai carabinieri Forestali. Per iniziare la fase successiva, a seguito degli indennizzi regionali già stanziati di 130 mila euro con mia delibera, e scongiurare ricorsi al Tar come quello di Campo Ligure, che comporterebbero un effetto domino e grandi ritardi nelle operazioni con conseguente aumento del rischio, abbiamo più volte sollecitato la nomina formale del commissario Angelo Ferrari. Occorrono poteri straordinari nelle emergenze per snellire la macchina burocratica. Ci auguriamo, dopo le numerose interlocuzioni con ministero e l’ultimo incontro a Roma con i ministri Patuanelli e Speranza insieme al presidente della Regione Liguria Toti, che arrivi urgentemente l’ufficialità della nomina per poter lavorare in modo più efficace, come promesso ai liguri. Non posso aspettare incomprensibili tecnicismi dai ministeri, occorre passare alle fase 2 predisponendo una nuova delimitazione e liberando i territori sicuri».