La crescita della tensione tra Russia e Ucraina, con il susseguirsi di notizie su dislocamenti di truppe e materiali al confine tra i due paesi e movimenti delle flotte russa, americana ed europee nel Mediterraneo, ha messo in allarme i mercati finanziari, e le Borse europee hanno chiuso in forte ribasso. L’indice Stoxx 600, che riunisce i principali titoli quotati nel Vecchio continente, ha chiuso in calo del 3,6%, che equivale a 386 miliardi di capitalizzazione persi in una sola seduta. Tecnologia e auto tra i settori più penalizzati. Il Cac 40 di Parigi segna -3,9%, il Dax 40 di Francoforte -3,97%, l’Ibex 35 di Madrid -3,18%, il Ftse 100 di Londra -2,63%, il Ftse Mib di Milano -4,02%, anche a causa delle incertezze collegate alla nomina del presidente della Repubblica e di conseguenza al futuro del Governo. Significativo il crollo della Borsa di Mosca (-6% l’indice Moex). Spread Btp/Bund a 141 punti (+1,90%).
Piazza Affari ha subito anche l’effetto cedole di Enel e Snam, che ha pesato per lo 0,39% sull’indice milanese. Il listino principale non presenta titoli in rialzo, i risultati peggiori vengono dal settore auto della galassia Agnelli-Elkann con Stellantis (-7,39%), Iveco (-7,12%) e Cnh (-6,58%) e la finanziaria della famiglia, Exor ,-6,39% . Male anche Diasorin (-5,70%) nel giorno in cui l’a.d. Carlo Rosa è stato rinviato a giudizio per l’ipotesi di reato di insider trading.
Sul fronte dei cambi, l’euro vale 1,1313 dollari (da 1,1345 dollari venerdì in chiusura) e 128,84 yen (129,06) mentre il dollaro/yen è a 113,88 (113,765).
Cala anche il petrolio, con il Wti di marzo in discesa a 82,5 dollari (-3,2%) e il Brent a 85,6 dollari (-2,7 per cento).