Sono in corso le analisi sulle sei carcasse di cinghiali ritrovate tra mercoledì e giovedì scorsi nei boschi di Campo Ligure e Rossiglione, nel corso delle battute organizzate per mappare il territorio della zona rossa, disposta con l’ordinanza dei ministeri della Salute e delle Politiche Agricole. Lo rende noto il vicepresidente e assessore all’Agricoltura e alla Caccia della Regione Liguria Alessandro Piana, a seguito dell’aggiornamento della task force istituita per far fronte all’epidemia di peste suina tra i territori del genovesato e dell’alessandrino.
«L’obiettivo delle analisi – spiega Piana – è quello di verificare se gli animali selvatici ritrovati morti siano stati infettati da questo virus, molto resistente e letale al 100% nel caso di contagio di un suide. Per questa ragione abbiamo disposto l’abbattimento dei nostri maiali degli allevamenti presenti nella zona rossa individuata dall’ordinanza interministeriale, per scongiurare in ogni modo il rischio che il contagio faccia il salto dai cinghiali ai maiali arrivando agli allevamenti finalizzati al commercio delle carni: in base alle normative europee, basterebbe un solo caso per determinare il fermo dell’intero settore a livello nazionale, con danni insostenibili per il nostro Paese in un comparto che vale tra i 6 e i 9 miliardi di euro. A fronte di questa decisione, abbiamo tempestivamente individuato indennizzi congrui per rispettare appieno la dignità dei nostri allevatori e per garantire lo smaltimento delle carcasse».
Il vicepresidente Piana invita i cittadini «a rispettare le disposizioni previste dall’ordinanza governativa, riprese e approfondite con l’ordinanza regionale: comprendiamo i disagi ma stiamo lavorando con il massimo impegno per contenere il problema con l’auspicio, una volta che avremo mappato tutto il territorio della zona interdetta, di poter ridurre l’area interessata dai divieti».
Il vicepresidente Piana ricorda la richiesta avanzata al governo e condivisa anche dalla Regione Piemonte di nominare commissario interregionale per l’emergenza Angelo Ferrari, direttore dell’Istituto Zooprofilattico di Liguria Piemonte e Valle d’Aosta. «Auspichiamo che questa richiesta possa essere accolta il prima possibile dal ministero – conclude Piana – per garantire una sempre maggiore uniformità ed efficacia delle azioni messe in campo nei territori interessati».