Giancarlo Vinacci, che in Forza Italia è capo dipartimento Sviluppo e innovazione a livello nazionale, pensa di candidarsi sindaco alle prossime elezioni comunali a Genova con una propria lista civica e Forza Italia ligure non ci sta: in una nota congiunta sottoscritta da Carlo Bagnasco, coordinatore regionale degli azzurri in Liguria, e Mario Mascia, commissario metropolitano e capogruppo del partito in consiglio comunale a Genova, scritta «Anche in riferimento alla notizia, non smentita, di un percorso autonomo di Giancarlo Vinacci rispetto a Forza Italia in vista delle elezioni genovesi», si legge: «Alle prossime elezioni comunali di Genova Forza Italia sosterrà il sindaco uscente del centrodestra, Marco Bucci, senza se e senza ma, perché questa è la linea politica del partito indicata dal Presidente Silvio Berlusconi: chi non la condivide o se ne inventa un’altra pro domo sua o, dichiarandosi membro del nostro movimento politico, non è disponibile a coinvolgersi sotto il simbolo di Forza Italia-Berlusconi Presidente, evidentemente ne ha imboccata una totalmente diversa».

Vinacci, già assessore allo Sviluppo economico della giunta Bucci insediata nel luglio 2017, nel settembre 2019 si era visto revocare la delega. Era stato poi incaricato di organizzare eventi ed altre iniziative. Ma ha sempre avuto un notevole spazio di autonomia nel partito e molte relazioni nel mondo economico finanziario, tanto che ha costituito un proprio think tank che in autunno ha organizzato incontri a Genova, Milano e Roma su temi legati all’economia del mare, a cui hanno partecipato ospiti di livello nazionale.

Inoltre il manager genovese-milanese è da tempo in stretti rapporti con Berlusconi e con Alberto Zangrillo, il professore dell’ospedale San Raffaele di Milano diventato presidente del Genoa e da una trentina d’anni amico personale del leader degli azzurri. È difficile che delle intenzioni di Vinacci Berlusconi non fosse a conoscenza.
Secondo alcune voci, Vinacci non escluderebbe l’appoggio del Pd alla sua lista. Al momento sembra piuttosto che il manager intenda concorrere con una lista propria ma nell’ambito del centrodestra. Una lista che, nel caso Bucci uscisse vincitore dalle elezioni, potrebbe appoggiare la sua giunta ma da una posizione autonoma.