«Entro fine 2021 sarà conclusa la progettazione definitiva del raddoppio ferroviario nella tratta tra Finale Ligure e Andora. È quanto garantito oggi dal Commissario straordinario per l’opera Vincenzo Macello, che abbiamo incontrato insieme a tutti i sindaci del territorio, alla Provincia di Savona e ai tecnici di Rete Ferroviaria Italiana. Da parte dei sindaci è emersa una condivisione complessiva e un interesse strategico per questa opera». Lo annuncia l’assessore alle Infrastrutture Giacomo Giampedrone dopo l’incontro sullo stato dell’arte e di progettazione del raddoppio ferroviario del Ponente.
«Si tratta di un’operazione attesa da molti anni, di rilievo non solo ligure ma nazionale ed europeo, visto che riguarda il completamento il raddoppio sulla tratta Genova-Ventimiglia, cioè la linea di collegamento con la Francia e con la Spagna. La nuova rete si configura quindi come un asse fondamentale per la logistica e il movimento delle merci e delle persone – commenta Giampedrone – oltre che come un intervento naturalmente atteso e fondamentale per tutto il territorio del savonese e i suoi cittadini, con ricadute positive sia sui tempi di spostamento sia sul numero di passeggeri che potranno usufruire del servizio».
Il raddoppio ferroviario della linea tra Finale e Andora prevede 32 km di tracciato di cui 25 in galleria, a cui seguiranno la dismissione della vecchia linea e di 14 passaggi a livello, oltre che a interventi di adeguamento della viabilità. Verrà inoltre realizzata la nuova stazione di Albenga e le fermate di Alassio (in galleria), Borghetto – Ceriale – Loano, Pietra Ligure. Verranno dismesse le attuali stazioni di Laigueglia, Alassio, Albenga, Ceriale, Borghetto Santo Spirito, Pietra Ligure e Borgio Verezzi.
Per Selena Candia, consigliera regionale della Lista Sansa, l’attuale progettazione del raddoppio non agevolerà abbastanza chi si deve spostare nel ponente ligure: «Cancellare quattro fermate del treno e allontanarne tre dai centri abitati è una sconfitta per la mobilità della Liguria. In base a quanto dice Giampedrone è evidente che per quest’opera importante si è rinunciato alla possibilità del raddoppio nella sede attuale. Alcune stazioni come Laigueglia, Ceriale, Loano e Borgio Verezzi verranno cancellate, mentre altre, come Pietra Ligure e la stazione unica Borghetto-Loano-Ceriale, saranno allontanate dai centri cittadini. Nel caso di Albenga la stazione sarà addirittura nella piana agricola. Sarà quindi molto più complicato spostarsi con il treno per chi vive e frequenta il ponente ligure. Così si rischia di spingere gran parte degli abitanti e i turisti all’utilizzo di mezzi di privati per l’impossibilità di alternative. Non è questa la mobilità di cui la Liguria ha bisogno».
Giampedrone sottolinea che «massima attenzione è stata data dal Commissario di governo alle esigenze dei territori attraversati dall’opera, sia dal punto di vista ambientale che viabilistico. Nella riunione di oggi – aggiunge l’assessore – abbiamo già fissato una serie di incontri e appuntamenti per il prossimo futuro tra Rfi (Rete Ferroviaria Italiana), struttura commissariale, singoli comuni e struttura tecnica regionale per una valutazione tecnica puntuale di tutti gli aspetti dell’opera, già in parte affrontati nella riunione di oggi, in funzione della conclusione della progettazione definitiva».