Mbda ha inaugurato ieri la sua nuova sede permanente a Bruxelles, rafforzando la propria presenza multinazionale presso le istituzioni dell’Unione Europea e della Nato, così da sostenere ancora meglio le loro iniziative volte ad una sempre maggiore cooperazione nel settore europeo della difesa. Controllata con uguali regole di corporate governance da Airbus (37,5%), Bae Systems (37,5%) e Leonardo (25%), la società ha una delle sue sedi operative alla Spezia.
Eric Béranger, ceo di Mbda, ha dichiarato: «Mbda sostiene pienamente l’obiettivo di Ue e Nato di approfondire le iniziative di cooperazione nel settore della difesa tra i paesi partecipanti. Mbda rappresenta un modello riuscito, unico nel suo genere, di azienda europea integrata nel settore della difesa. Con oltre 12.000 dipendenti che collaborano tra loro in Francia, Regno Unito, Italia, Germania, e Spagna, la nostra presenza europea ci garantisce la necessaria massa critica per competere sul mercato globale. Nel corso degli ultimi 20 anni Mbda ha accumulato un’ampia esperienza nelle cooperazioni internazionali e con la nuova sede vuole contribuire al successo collettivo dell’agenda della Difesa europea sia in ambito Ue, sia Nato. Fondamentali per tale obiettivo sono i programmi di cooperazione, che rappresentano il motore per la creazione ed il consolidamento all’interno dell’ecosistema della difesa europeo di campioni di successo come Mbda».
L’Ue sta compiendo rapidi progressi nella realizzazione delle sue ambizioni per la Difesa Europea in tutte le sue istituzioni. Mbda è al centro di questi obiettivi, essendo alla guida due progetti relativi a sistemi missilistici sviluppati nell’ambito della cooperazione strutturata permanente (Pesco – Permanent Structured Cooperation): il progetto Blos (Beyond Line of Sight) e il programma Twister – Timely Warning and Interception with Space-based TheatER surveillance).
Mbda partecipa inoltre attivamente a numerose iniziative nell’ambito del Padr (Preparatory Action on Defence Research) e dell’Edidp (European Defence Industrial Development Programme). Si tratta di programmi precursori dell’Edf (European Defence Fund), il Fondo Europeo per la Difesa oggi operativo, che accelererà la collaborazione per lo sviluppo di nuove priorità in termini di capacità, ed integrerà i finanziamenti nazionali per progetti con un elevato valore aggiunto a livello europeo.
La nuova roadmap strategica per il 2030 della Nato sarà sempre più la piattaforma centrale per le consultazioni transatlantiche nel settore della difesa. Le esigenze della Nato sono impegnative in termini di capacità e interoperabilità. La creazione di strutture di cooperazione, ad esempio per la difesa aerea modulare basata a terra (Gbad – Ground Based Air Defence), contribuirà a plasmare i requisiti comuni per soddisfare le esigenze operative. Inoltre la prospettiva di nuovi strumenti di bilancio per lo sviluppo di tecnologie all’avanguardia e ultra innovative – come il Nato Innovation Fund e il Fondo Diana (Defence Innovation Accelerator of the North Atlantic) della Nato – rappresentano opportunità promettenti per un’azienda orientata all’innovazione come Mbda.