“Il Comune ha raggiunto con Autostrade un accordo deludente, che mette fine a ogni pretesa risarcitoria per il crollo del ponte Morandi senza averne condiviso il contenuto con la città, con i familiari delle vittime, con i municipi e i comitati e le associazioni della val Polcevera, con i rappresentanti delle categorie economiche maggiormente pregiudicate”. Così il gruppo Pd in consiglio comunale di Genova commenta l’accordo da 1,455 miliardi per opere compensative, raggiunto con Aspi e Mims, approvato in consiglio comunale: lo schema di accordo è passato con il voto favorevole della maggioranza e di Italia Viva. Il M5s non ha votato mentre Pd e Lista Crivello hanno votato contro.
“Lo schema di accordo è arrivato quasi di nascosto – prosegue la nota del Pd – Inserito lunedì all’ordine del giorno di un consiglio comunale già convocato per trattare altro. La documentazione è stata messa a disposizione dei consiglieri solo nella tarda serata, quasi nella speranza che nessuno lo leggesse. Lo abbiamo letto, e consideriamo inadeguato il contenuto dell’accordo. Dall’1 gennaio ritornano i pedaggi sul tratto genovese dell’A10. Nonostante l’anno scorso Autostrade si fosse impegnata a garantire la gratuità per dieci anni fino alla fine del 2031. L’accorciamento della gratuità costerà ai genovesi tra i 13 e 15 milioni l’anno“.
“Nessuna garanzia di gratuità dei due tunnel subportuale e della Fontanabuona, che Autostrade si impegna realizzare spendendo 930 milioni. Oltre quella somma, scatterà il pedaggio pagato dai genovesi. E chi costruirà le due opere? Con ogni probabilità la stessa Autostrade, che non avrà alcun interesse a contenere i costi. Autostrade si impegna a realizzare opere che avrebbe dovuto comunque costruire per rendere efficiente la propria rete in concessione. Dal nuovo casello di Multedo al nodo di San Benigno, nessun regalo, ma opere dovute che in parte saranno pagate con i futuri pedaggi”.
“L’unica buona notizia sono i 3 milioni per gli abitanti sotto il viadotto Bisagno. Ma è già certo che non basteranno per risolvere il problema dell’interferenza del viadotto. E per questo abbiamo chiesto maggiore chiarezza già dalle prossime settimane. Abbiamo espresso tutta la nostra contrarietà per il metodo e per il contenuto di un accordo che non risarcisce le sofferenze subite dalla città, ed è un’offesa ai genovesi. A fronte di opere ancora da progettare e autorizzare che chissà quando vedranno la luce, dall’1 gennaio ricominceremo a pagare il pedaggio ad Autostrade”.
Pietro Piciocchi, assessore ai Lavori pubblici, riprendendo le parole del sindaco Bucci, ieri a margine di una conferenza stampa, risponde: «L’esenzione dei pedaggi autostradali, collegata ai cantieri, resterà fino a quando ci saranno cantieri in atto e su questo mi pare necessario sgomberare il campo da false mistificazioni a danno dei genovesi. Un conto sono i ristori collegati al crollo del Morandi e altra cosa sono le esenzioni dei pedaggi per i cantieri sul nodo genovese in relazione all’avanzamento del piano di lavori sulla rete. Inoltre, abbiamo già chiesto una nuova contrattazione proprio per le esenzioni legate ai disagi dei cantieri».
«Per quanto riguarda lo schema di accordo, porta a Genova 1 miliardo e mezzo di euro di ristori post crollo, un punto di partenza decisamente positivo per la nostra città che vede formalizzato un diritto di credito nei confronti di Aspi, a prescindere dal riassetto societario in corso, con garante lo Stato – prosegue l’assessore – Inoltre, le opere saranno finanziate da risorse indipendenti dai pedaggi. Sinceramente non capisco la polemica sollevata da alcuni componenti della minoranza, che evidentemente si sono fermati ai titoli e non hanno letto nel merito i contenuti dell’accordo, e subito cavalcata da chi vuole confondere le acque e disorientare i genovesi. Come ho detto in commissione è ribadito in consiglio, inoltre, ogni accordo è perfettibile e in questo caso l’accordo non è definitivo, ma solo un punto di inizio fondamentale. Rispetto a quanto stabilito nel precedente accordo del 2020 che si limitava al riconoscimento di 150 milioni di ristori sui pedaggi, oggi portiamo a casa, oltre a 200 milioni per la mitigazione tariffaria, un impegno scritto sulla realizzazione di opere infrastrutturali attese da tempo che contribuiranno all’ammodernamento e alla maggiore sicurezza dei collegamenti della nostra città. Un risultato storico per Genova».
Anche per Mauro Avvenente, capogruppo di Italia Viva del Comune di Genova, che ha votato a favore della delibera sullo schema di accordo, la bozza è migliorabile: «Siamo convinti che questa operazione in nessun modo possa risarcire il dramma delle famiglie delle 43 vittime e quindi riteniamo che il Comune di Genova debba mantenere la sua costituzione a parte civile nel processo in corso. Ma comprendiamo come non sia stata percorsa la strada processuale penale o civile in merito ai ristori, con il rischio di eccessive lungaggini, a favore di un accordo che persegue l’obiettivo di indennizzi per gli enormi disagi subiti dalla città e dai suoi cittadini».