La procedura di licenziamento collettivo, grazie all’intervento immediato della Filcams nazionale, verrà ritirata perché illegittima. È questo l’esito dell’incontro sindacale avvenuto ieri nel tardo pomeriggio nel quale la Filcams è intervenuta sull’illegittimità della procedura di licenziamento collettivo avviata dell’azienda Alpi San Marco che coinvolge tre appalti a livello nazionale tra i quali quello sulla ristorazione e bar del Polo Tecnologico degli Erzelli.
Lo annuncia in una nota Filcams, precisando che «l’azienda ha dichiarato il ritiro della procedura e la disponibilità, sempre in risposta alla richiesta del sindacato, ad attivare l’ammortizzatore sociale e a soluzioni alternative alla risoluzione del rapporto di lavoro, se il governo non metterà in campo un’ulteriore proroga della cassa Covid in scadenza su quella mensa al 16 ottobre».
«Ma il problema – avverte Filcams – resta e rischia di riesplodere dal primo novembre e da qui l’urgenza di un incontro con le istituzioni locali e tavoli sindacali territoriali sul destino del Polo. Rispetto al prossimo futuro però l’azienda è stata molto chiara e, se non avvertirà un’inversione di rotta rispetto alla produzione dei pasti e quindi delle perdite economiche, ha altresì dichiarato che sarà costretta ad avviare nuovamente la procedura appena la normativa lo consentirà, quindi dal primo novembre. Il problema occupazionale è enorme e resta e si rimanda solo di qualche mese se un cambiamento del contesto in cui è inserita la mensa genovese e il bar non si realizzerà in tempi brevi. Un servizio di ristorazione che oltre ad avere committenze come Siemens, Ericsson, Esaote e Liguria Digitale, ricordiamo essere anche aperto al pubblico. I dati delle perdite economiche dovute al vertiginoso calo pasti che perdura da inizio pandemia è imponente e la Filcams Cgil di Genova ha denunciato il problema più volte anche durante tutta l’emergenza Covid e in sede prefettizia: la preoccupazione e le condizioni di queste lavoratrici e questi lavoratori che, tra lo smart working massiccio delle committenze e la desertificazione della collina in sé, oggi si ritrovano con una spada di Damocle sulla testa e una visione nera sul loro futuro occupazionale».
Secondo il sindacato «Proprio per le caratteristiche del contesto in cui questa mensa è inserita, un Polo Tecnologico che doveva avere grandi prospettive per la città, riteniamo urgente un incontro con il sindaco Bucci, nonché con i capigruppo del consiglio comunale e successivamente anche con la Regione: Filcams Genova in raccordo con Filcams Nazionale avvieranno un tavolo di confronto territoriale con l’azienda per comprendere le intenzioni delle committenze principali rispetto al rientro quanto meno di una parte dei lavoratori oggi in smart working costante».
«Resta inteso – avverte Fimcams – che se i tentativi di interlocuzione sui vari fronti per salvare una situazione così critica venissero disattesi attraverso tante parole e pochi fatti, le lavoratrici e i lavoratori non staranno immobili nel “vedere” la perdita del posto di lavoro e del proprio reddito. Nel frattempo martedì pomeriggio dalle 14.30 alle 15.30 è prevista un’assemblea sindacale all’aperto davanti al bar del Polo a cui si invitano anche le rsu e i lavoratori delle principali aziende committenti».