Oltre 100 persone si sono presentate questa mattina per la campagna vaccinale rivolta a persone con particolare vulnerabilità sociale e senza dimora. L’iniziativa di Asl 3 in collaborazione con il Comune di Genova, in linea con le indicazioni di Alisa, si è svolta, dalle 8 alle 14, in piazza Caricamento nell’ambulatorio mobile della Asl genovese.
«Siamo andati ben oltre le previsioni – spiega il consigliere delegato alle Politiche sociali Mario Baroni – a fronte di una trentina di prenotazioni presso le associazioni del terzo settore, abbiamo visto quasi quadruplicare le richieste in poche ore. Evidentemente ha ben funzionato la rete territoriale che, grazie al lavoro di squadra delle associazioni, Croce Rossa, Asl e della nostra direzione delle politiche sociali, ha intercettato un bisogno reale di una parte della popolazione, particolarmente fragile e a rischio dal punto di vista sanitario. La vaccinazione delle persone senza dimora è un atto di civiltà verso chi vive in condizioni di disagio e quindi particolarmente esposto a rischi di contagio. Con il vaccino si consente a chi vive in condizioni di vulnerabilità un accesso in sicurezza ai servizi di mensa e ai dormitori, visto l’approssimarsi della stagione invernale, e contribuisce anche a limitare i rischi di diffusione Covid all’interno della nostra comunità. Oltre all’appuntamento del 20 ottobre per la somministrazione della seconda dose, sono allo studio anche altre iniziative analoghe, qualora dal mondo del terzo settore emerga l’esigenza di un’implementazione dell’offerta».
ll consigliere regionale del Partito Democratico Pippo Rossetti commenta: «Bene, ma tardiva la scelta di attivare un camper per la vaccinazione per i senza fissa dimora: è da più di un anno che chiediamo di fare qualcosa per le persone più fragili ed esposte a rischio, ma le risposte arrivano solo ora. A giugno, inoltre, avevamo anche presentato un ordine del giorno e delle interrogazioni, in cui sollecitavamo la Regione ad attivarsi per vaccinare i senza dimora, ma sono rimaste richieste inevase, per la lentezza con cui la giunta affronta i problemi e ritarda le decisioni in aula. Questo drammatico ritardo evidenzia una grave dimenticanza da parte della Regione per un mondo di persone con grandi difficoltà».