Una commissione consiliare lunghissima quella dedicata alla manifestazione Genova Jeans. La minoranza aveva chiesto un consiglio comunale dedicato per discutere sulla trasparenza dei conti, invece, a una settimana dall’avvio della manifestazione, il presidente del consiglio ha convocato la commissione che a quanto pare non ha soddisfatto l’opposizione.
Il mare di parole com’è d’uso in politica ha rischiato però di far perdere il bandolo della matassa. Alcuni esponenti della giunta hanno accusato la minoranza di voler ostacolare una manifestazione che è un numero zero e che come tutte le partenze, ancor di più in questo periodo, è soggetta ancor di più a “errori” e correzioni nel budget. Per contro l’opposizione ha ribattuto di non essere contraria alla kermesse in sé, ma che avere un quadro certo dei conti, essendoci di mezzo soldi pubblici, è fondamentale.
Un comunicato del gruppo Pd in sala rossa sottolinea cosa non torna, secondo l’opposizione: “Nonostante le ripetute richieste depositate già da inizio agosto – si legge nella nota – i documenti ufficiali non sono stati messi a disposizione dei consiglieri comunali”.
Il Pd evidenzia i suoi dubbi: “La delibera di giunta regionale n.696 del 30.7.2021 indica il budget della manifestazione in euro 1.248.897,32. La giunta comunale ha distribuito oggi in commissione consiliare un documento che ridurrebbe i costi a 820.000 euro.
Ma i conti non tornano.
Nella voce entrate il contributo a carico del Comune sarebbe di 180.000 mila euro.
Ma due delibere di giunta comunale, la n. 301 del 24.12.2020 e la n. 179 del 14.07.2021, stanziano già complessivi 500.000 euro.
Senza contare i 150.000 euro stanziati con la delibera di giunta comunale n. 177 dell’8 luglio 2021 necessari a ristrutturare il quarto piano dell’edificio Metelino”.
Dalla Commissione è emerso che il marchio Genova Jeans rimane di proprietà di un soggetto privato, il comitato promotore. Manuela Arata, la presidente, ha spiegato che il marchio è stato registrato dopo una brutta esperienza avuta con l’amministrazione di Marta Vincenzi: una manifestazione dedicata al jeans era stata realizzata basandosi sull’idea di Arata ma senza coinvolgerla.
Il Pd ribadisce anche che è stato confermato che alcuni dei soci promotori sono anche fornitori di Genova Jeans e che nonostante siano state invitate tutte le principali aziende produttrici, alla kermesse parteciperanno solo Diesel e Candiani.
“È difficile − si legge ancora nella nota − comprendere come a fronte di un moltiplicarsi del budget di una kermesse il cui costo era stimato a dicembre 2020 in 550 mila euro si siano considerevolmente ridotti i contributi provenienti da sponsorizzazioni e soggetti privati.
I numeri sono stati confermati questa mattina: a fronte di una previsione di 100 mila euro da Compagnia di San Paolo, il contributo si è dimezzato a 50 mila; i contributi degli sponsor previsti per 150 mila euro sono scesi a 70 mila euro. Le risorse previste in 100 mila euro da crowdfunding, merchandising e bigliettazione risultano dimezzati a 50 mila.
Il timore del Pd non riguarda il preventivo giudicato faraonico, ma soprattutto la fuga degli investitori privati “che vuol dire una limitata attrattività dell’evento, i cui costi rimarranno a carico dei cittadini genovesi”.
La giunta e Arata hanno smentito le cifre circolate in questi giorni di una spesa di 120 mila euro per il sito web (realizzato “inhouse”) e di 100 mila per il video promozionale (la cifra è ferma a 58 mila)