La lievitazione dei costi della manifestazione Genova Jeans in programma dal 2 al 6 settembre (ne abbiamo parlato qui), con un budget sostanzialmente triplicato rispetto alla previsione contenuta nella delibera comunale del 2020, fa insorgere l’opposizione, che chiede un consiglio comunale straordinario, e fa riflettere su due “casi” politici che prendono vita dalla situazione contingente, ma che non riguardano solo essa.
Il primo (e più facile da risolvere) sta nel fatto che Italia Viva non è stata invitata alla conferenza stampa congiunta sul tema da parte di Pd, Movimento 5 Stelle, Lista Crivello, Chiamami Genova e Psi: «Finché all’interno di Italia Viva è presente un dibattito su un eventuale sostegno alla maggioranza − afferma Alessandro Terrile, capogruppo del Pd in consiglio comunale a Genova − diventa troppo labile il confine. Da parte nostra non c’è nessuna porta chiusa nel caso la situazione si risolva nei modi auspicati dalla consigliera Maria José Bruccoleri, ossia ricordando che il bacino elettorale di Italia Viva è stato il centrosinistra».
Il secondo riguarda il diritto delle minoranze di accedere agli atti e di poter discutere sulla documentazione completa, al di là, appunto, della questione del budget di questa manifestazione. Non è la prima volta che questa mancanza di trasparenza viene denunciata sui banchi di Palazzo Tursi.
Al momento non si sa se Genova Jeans potrebbe portare al capoluogo un ritorno di immagine che giustifichi una spesa di 1,398 milioni di euro contro i 550 mila preventivati. Tuttavia la nuova delibera (i cui allegati sono stati ottenuti grazie alla consultazione di un atto della giunta regionale) pare non contenga una riga di motivazioni sul perché il budget, contributo pubblico compreso, sia aumentato in tale modo.
«Il consigliere Stefano Giordano − ricorda Terrile – aveva chiesto un accesso agli atti ai primi di luglio e non abbiamo ottenuto nessuna risposta». Un fatto grave anche alla luce di quanto scoperto dai consiglieri di opposizione raccogliendo la documentazione, dove possibile. Costi giudicati esorbitanti e fuori mercato anche in relazione alla durata della manifestazione: 119.645,40 euro per website & digital platform; 33.271,41 euro per la cena gala dinner; 67.072,65 euro per spese di viaggio e pernottamento; 179.340 euro per l’agenzia di comunicazione Eco-Age.
«A fronte di un’imponente erogazione di denaro pubblico – ricorda Terrile – titolare del marchio della manifestazione risulta il neo costituito ente privato del terzo settore Comitato Promotore Genova Jeans, tra i cui soci compaiono soggetti che saranno fornitori della manifestazione, con evidente conflitto di interesse e violazione del divieto di scopo di lucro».
«Non è la prima volta che succede una cosa del genere – aggiunge Ubaldo Santi (Gruppo Misto) – tanto che stiamo preparando delle schede mirate per dimostrarlo. È un’esigenza di trasparenza: mostrare i legami dell’amministrazione con il sistema città. Pensiamo a come stanno invadendo la città con l’autotrasporto su gomma, mi riferisco a Erzelli, a dispetto delle politiche green».
Oltre a quei 1,398 milioni, altri 150 mila euro sono ulteriormente a carico del Comune per la ristrutturazione dell’edificio Metelino, che ospiterà la mostra. «L’incremento dei costi non ha significato un aumento delle sponsorizzazioni private, ma un’esplosione delle spese a carico del pubblico», ribadisce Terrile.
Documento illustrativo consiglio monotematicoIl fatto che fino al 7 settembre il consiglio comunale sia in “vacanza”, ostacola le istanze dell’opposizione che ha richiesto ufficialmente, in base all’articolo 30 dello Statuto, una convocazione straordinaria che dovrà avvenire entro il 24 agosto. L’ipotesi, in caso di risposte evasive, è di ricorrere anche alla magistratura. Nel caso invece la richiesta di convocazione sia ignorata, la minoranza andrà dal prefetto.
«Questo caso va inserito in una cornice – afferma Gianni Crivello (Lista Crivello) – anche questa decisione è frutto dell’arroganza del potere, uno schiaffo alla democrazia. Siamo ancora in attesa di una risposta sulla questione Autostrade. La discussione su Erzelli è avvenuta durante l’allestimento dell’area… Non era possibile almeno convocare una commissione su Genova Jeans? Ne abbiamo fatte 90 da gennaio a luglio».
Luca Pirondini del Movimento Cinque Stelle torna sulle istanze della minoranza: «Valgono o meno i regolamenti a tutela delle minoranze? Nel corso di questi mesi abbiamo ricevuto pareri di inammissibilità bizzarri da parte della segreteria generale. Il termine per la convocazione del consiglio richiesto per la costituzione del Comune di Genova come parte civile nel processo per il crollo del Ponte Morandi scade la prossima settimana e a oggi non abbiamo avuto nessuna notizia».