Gli indicatori sul clima di fiducia del manifatturiero ligure relativi al terzo trimestre 2021 continuano a segnalare un miglioramento del contesto economico.
È quanto emerge dall’ultima indagine di Confindustria Liguria, condotta su un campione di 105 imprese manifatturiere della regione.
La fiducia degli imprenditori manifatturieri liguri è salita ai massimi dal 2005, anno di inizio delle rilevazioni, sostenuta da una ripresa della domanda che continua ad accelerare, mettendo tuttavia sotto pressione la capacità produttiva delle imprese. Le preoccupazioni, oltre che dal contesto sanitario, emergono anche dall’incremento dei prezzi di acquisto e, in alcuni casi, dalla carenza di materiali. Fattori che stanno generando un aumento dei tempi medi di consegna e una riduzione dei margini delle imprese. Dall’altra parte, proviene ottimismo dall’avvio dei programmi previsti nel Pnrr.
Gli investimenti sono ripartiti da inizio anno, ma rimangono parzialmente frenati dall’alto indebitamento delle imprese.
Nel breve termine, positive anche le attese sull’occupazione: le aziende manifatturiere ritengono che ci sia spazio per ampliare gli organici, il termine del blocco dei licenziamenti non pare possa generare effetti particolarmente rilevanti sul territorio.
Le province
Le più ottimiste sono le aziende che operano nella Città Metropolitana di Genova: oltre la metà delle imprese del campione ritiene che nei prossimi tre mesi produzione, fatturato e ordini crescano rispetto al secondo trimestre dell’anno. Anche gli indicatori relativi all’export (trascinato dalla forte ripresa degli scambi internazionali) e all’occupazione sono in aumento. Più prudenza emerge dagli imprenditori dell’area del Tigullio, maggiormente timorosi circa la ripresa degli scambi con l’estero e dell’occupazione.
Ottimiste anche le aziende di Imperia e provincia, con aspettative positive su produzione, fatturato e occupazione. La chiave è l’attesa di una crescita dell’export.
Fiducia nel breve termine emerge anche dalle indicazioni delle aziende savonesi, ma in tal caso l’incremento degli indicatori è più contenuto, soprattutto per quanto riguarda le esportazioni e di conseguenza la produzione. Inoltre la quota di aziende che prevede di attuare interventi di ampliamento della capacità produttiva è la più bassa tra quelle della regione (24% contro 34,3%).
Più cauti gli imprenditori della provincia di Spezia: produzione, fatturato e ordini sono in aumento, ma vi è timore sulla dinamica delle esportazioni, attesa in contrazione. Anche l’occupazione non è prevista in crescita e, anzi, si prevede una riduzione degli organici.
I settori
Con l’eccezione di alcuni comparti, la fiducia caratterizza trasversalmente tutti i settori merceologici: le performance migliori in termini di fiducia su produzione, fatturato, ordini e occupazione si riferiscono alle aziende dell’elettronica e information technology.
Indicatori molto positivi caratterizzano anche le attese delle aziende dell’impiantistica-metalmeccanica e dei settori chimico e plastica.
Le aziende della cantieristica navale registrano il valore maggiore per quanto riguarda i giudizi sull’export nei prossimi tre mesi.
Le attese di un aumento di ordini, produzione e fatturato caratterizza anche le industrie dell’alimentare. Bene anche le indicazioni su export e occupazione. Infine, le aziende operanti nell’edilizia si dicono fiduciose nel breve periodo: l’attività è in espansione e gli ordini in crescita, tuttavia l’aumento del costo del materiale da costruzione rende i margini lordi più contenuti.