Un piccolo teatro, ricavato nell’area di accesso al vecchio sottopasso, ora inutilizzato, a fianco del Teatro Carlo Felice. Aree verdi, un viale alberato in via Vernazza, una piazza fiorita con alberi a mezzo fusto in largo XII Ottobre, nuove piante in largo San Giuseppe. Sono alcuni degli elementi che daranno un nuovo volto a piazza Piccapietra nel progetto di fattibilità tecnico-economica, coordinato dall’assessorato all’Urbanistica del Comune di Genova e da Urban Lab, per la rigenerazione urbana della piazza, largo XII Ottobre e aree limitrofe.
«La piazza – spiega l’assessore all’Urbanistica del Comune di Genova Simonetta Cenci – del quartiere novecentesco è al centro di un profondo studio da parte dell’amministrazione perché si trasformi dall’attuale area semi abbandonata, con criticità sociali e senza un’anima, in un luogo di aggregazione, un centro pulsante e vivo della città. L’intervento vuole riqualificare gli spazi pubblici esistenti, che necessitano di restyling». La zona è caratterizzata prevalentemente dalla presenza di edifici direzionali con attività commerciali al piano terra, e si trova a poche centinaia di metri dal centro storico e dal Porto Antico.
«È stato necessario sviluppare – sottolinea l’assessore Cenci – una progettazione adeguata, in particolare, per piazza Piccapietra e per via dei Cebà, comprese nell’ambito oggetto di studio, per risolvere i problemi segnalati dagli abitanti e dai commercianti legati alla situazione di scarsa attrattività̀ di piazza Piccapietra e di degrado di via dei Cebà».
Il progetto, che ha visto la collaborazione di alcuni architetti genovesi, è al vaglio dell’amministrazione e verrà condiviso anche con gli uffici della Sovrintendenza per gli aspetti relativi al paesaggio.
Dal costo complessivo di circa 2 milioni di euro, comprende un profondo intervento di restyling dell’esistente a partire da pavimentazioni, illuminazione, inserimento di verde e arredo urbano, che sarà caratterizzato dalla presenza di nuovi inserimenti arborei, fioriere di pietra con piante grasse, e da una raccolta di botanica selezionata anche per la semplicità della manutenzione. Al centro della piazza, è stato pensato l’intervento più significativo: la realizzazione di una grande copertura in acciaio e vetro sulla piazza triangolare, che fa da copertura al silos sottostante.
«Vogliamo creare uno spazio – spiega l’assessore Cenci – che trovi un utilizzo continuativo con eventi e attività all’aperto, che sia vissuto dalla e per la città. La copertura trasparente sarà composta da vetri inseriti in telai romboidali, che creeranno una struttura snella ed elegante, con una pavimentazione decorata con grafiche modulate in modo da poter trovare anche un eventuale utilizzo sportivo».
Oltre agli elementi di novità inseriti nel contesto urbanistico, è prevista un’opera di ripristino di tutti i manufatti ora deteriorati: controsoffitti, elementi lapidei, asfalti. Inoltre, sono previsti percorsi accessibili per le persone con disabilità, due piste ciclabili in salita e in discesa, mentre via dei Cebà sarà completamente ristrutturata, riducendo il terrapieno con l’alloggiamento dei bidoni per i rifiuti in appositi volumi chiusi in modo da evidenziare la funzione di camminamento tra galleria Mazzini e piazza Piccapietra.
Nel sottopasso adiacente al Carlo Felice sorgerà una piccola arena a cielo aperto che riprende l’originario teatro dei burattini, attività storica del vecchio sestiere di Portoria.
«Il progetto – sottolinea l’assessore Cenci – vuole ridare un’anima a una piazza nata negli anni Sessanta con uno sbancamento della collina di Portoria, creando di fatto una frattura con il contesto urbano circostante che ora vogliamo rinsaldare e rivitalizzare. La piazza, degradatasi anno dopo anno, avrà un volto completamente nuovo e potrà tornare a essere attrattiva per le attività imprenditoriali che oggi l’hanno quasi del tutto abbandonata e fruita dai genovesi. Con la riqualificazione di Galleria Mazzini, il restyling di piazza Piccapietra rappresenterà un continuum del progetto di rigenerazione del centro storico, creando un percorso naturale dalla città vecchia a quella più moderna e sede di servizi direzionali».