Sono 30 gli studenti liguri sui 1600 totali che hanno vinto il concorso Intercultura.
5000 adolescenti di tutta Italia lo scorso autunno hanno deciso di iscriversi al concorso di Intercultura, l’Associazione no profit leader in Italia nell’organizzazione degli scambi scolastici internazionali. 1.600 ragazzi tra i 16 e i 17 anni sono risultati vincitori e hanno già iniziato il percorso di formazione guidato dai volontari dell’Associazione che li aiuterà a prendere consapevolezza dell’esperienza che si accingono a vivere e a dotarsi degli strumenti utili per affrontare le varie situazioni che si troveranno a vivere a breve.
Determinante, per questo risultato positivo, è stata anche la conferma dell’ampio programma di borse di studio che Intercultura, anche grazie alla collaborazione di numerosi partner esterni, mette a disposizione: più di 2 studenti su 3 partiranno grazie al sostegno economico di una borsa di studio, totale o parziale.
I ragazzi risultati vincitori del concorso di Intercultura nella regione sono più di 30. Genova e provincia contano il maggior numeri di assegnazioni, con un terzo del totale degli studenti della regione pronti per partire. Irlanda e Canada le destinazioni che accoglieranno il numero più consistente di adolescenti liguri.
Più della metà di loro è beneficiario di una borsa di studio a totale o parziale copertura dell’intera quota di partecipazione, anche grazie alla collaborazione con diversi partner esterni, alcuni dei quali operano a livello locale: Fondazione Compagnia di San Paolo, Banca di Cherasco – Credito Cooperativo.
«Il nostro Progetto educativo non si limita ad inviare dei giovani a studiare in un altro Paese – commenta Andrea Franzoi, Segretario Generale di Intercultura – ma si propone di accompagnarli in un percorso di crescita mirato a sviluppare le competenze necessarie per comprendere la realtà complessa del mondo di oggi. Una ricerca di Human Foundation sul Social Return on Investment di Intercultura ha calcolato che ogni euro investito nelle nostre attività genera un beneficio non solo sui singoli studenti partecipanti, ma per l’intera società italiana. Ad ogni Euro investito viene generato un ritorno di oltre 3 Euro. Un risultato che ci rende orgogliosi».
Tutte le partenze si succederanno nel corso dell’estate, da fine giugno in avanti, in base all’inizio dell’anno scolastico nei vari Paesi e in base all’effettiva apertura delle frontiere, a seconda dell’evoluzione della situazione sanitaria. Intanto, anche in Italia Intercultura sta selezionando famiglie interessate a confrontarsi con un ragazzo o una ragazza di un altro Paese: sono oltre 300 i giovani che arriveranno in Italia all’inizio dell’anno scolastico. I volontari dell’Associazione sono a disposizione per tutte le richieste in proposito.
Ogni anno le iscrizioni alle selezioni per i programmi di Intercultura sono aperte dal 1 settembre al 10 novembre. Il prossimo bando di concorso, per i programmi dell’anno scolastico 2022-23 uscirà in estate e sarà rivolto a studenti nati tra il 2004 e il 2007. In palio oltre mille posti all’estero in tutto il mondo e centinaia di borse di studio. Già da ora è possibile richiedere il bando. Inoltre, mercoledì 19 maggio, dalle 18 alle 19, si terrà un Incontro informativo online aperto al pubblico “inizia la tua storia con Intercultura” in cui scoprire come diventare un “exchange student” con Intercultura e ascoltare i racconti degli studenti che si trovano all’estero in questo momento. Il link per iscriversi all’incontro è disponibile sul sito.
Nel corso del 2020 Intercultura prima si è preoccupata di far rientrare, a proprie spese, tutti gli studenti che erano all’estero allo scoppio della pandemia (marzo) e poi, grazie ai protocolli di sicurezza predisposti con le sue organizzazioni partner all’estero, ha fatto ripartire i programmi anche nell’anno più difficile della sua storia. Sono stati più di 500 gli adolescenti partiti per l’anno scolastico 2020-21, un numero molto significativo data la situazione. Attualmente la maggior parte di questi ragazzi sta completando l’anno all’estero in varie destinazioni europee, anche se non sono mancate partenze per mete più lontane come Stati Uniti, Canada, Uruguay, Cile, Paraguay e Colombia.
Alessio, 17enne savonese, è il primo studente di Intercultura a partecipare a un programma in Grecia: «Già da due anni accarezzavo l’idea di studiare all’estero. Avevo voglia di mettermi in confronto con una nuova cultura, un nuovo modo di vivere e di fare scuola. Questo sia per una voglia di scoperta del nuovo ma anche per poter sviluppare la capacità di guardare in modo più critico ed esterno al nostro paese, riuscendo ad analizzarne i problemi con più distacco». In Italia Alessio frequenta il liceo classico e Intercultura ha offerto una borsa di studio per un programma pilota in Grecia. «A settembre, quindi, sono partito per Anavyssos una città poco a sud di Atene e ne sto ora frequentando il suo liceo generale. Sono in realtà il primo studente al mondo che da 20 anni partecipa a questo tipo di programma in Grecia, ciò mi sta dando la possibilità di scoprire quella che è una società di per sé molto chiusa e che difficilmente sarebbe possibile osservare se non proprio da dentro una famiglia e una scuola greca e l’esperienza è quindi terribilmente interessante e irripetibile. La scuola greca che ho avuto modo di sperimentare nelle sue due forme di didattica a distanza che in presenza mi è sembrata differire da quella italiana per l’organizzazione più snella e i metodi; esiste un solo liceo all’interno del quale si può scegliere la partecipazione ad alcune classi specifiche di indirizzo che posso variare da economia all’area scientifica o umanistica, mentre invece la lezione viene affrontata con più scambi tra professori e studenti, è inoltre tenuto in grande considerazione il contributo dello studente alla lezione». Un grande punto negativo, secondo Alessio, però è la mancanza di un buon comparto digitale (molte classi non sono dotate di computer e lavagne digitali e non esiste il registro elettronico). «Per concludere alcuni consigli che mi sento di dare a chi volesse partire per un anno all’estero sono sicuramente quelli di comprendere bene cosa si voglia ottenere da questa esperienza, quali siano i propri obiettivi, insomma, e cercare in base a questo un paese e un periodo di tempo che li possa idealmente soddisfare, considerano ovviamente anche fattori come le borse di studio presenti che possono alleggerire di parecchio le spese. Inoltre, per me è stato molto importante avere delle buone conoscenze di inglese che veramente possono aiutare sia nelle fasi pre-partenza per avere accesso a livello internazionale ad informazioni su paesi la cui lingua sia particolarmente ostica come nei primi mesi di soggiorno all’estero in cui di certo sono fondamentali proprio nella vita di tutti i giorni e anche per imparare la lingua del posto. Per finire un ultimo consiglio è quello di mettersi in contatto con chi abbia già fatto questo tipo di esperienza e farsene raccontare la storia, in modo da comprendere bene cosa significhi studiare all’estero e averne al tempo stesso più punti di vista».