L’assegno unico universale è uno degli interventi previsti dalla nuova riforma delle politiche della famiglia, conosciuta anche come “Family Act”. L’impegno del governo è quello di provvedere dall’1 luglio all’inizio di questo percorso, che entrerà a pieno regime da gennaio 2022.
L’assegno unico: importo e beneficiari
La misura andrà a sostituire gli assegni al nucleo familiare, il bonus mamme domani, il bonus bebè, le detrazioni con familiari a carico.
L’assegno verrà attribuito a lavoratori dipendenti, autonomi o incapienti. Possono fare richiesta tutte le mamme dal settimo mese di gravidanza. Verrà erogato fino al compimento del 21esimo anno di ciascun figlio.
Ha un valore massimo di 250 euro e, in base all’Isee, è composto da un valore fisso e uno variabile, a seconda del reddito complessivo della famiglia.
Le famiglie potranno beneficiare dell’assegno nella forma di credito d’imposta o di erogazione mensile di una somma in denaro.
La simulazione
Come si legge sul sito dell’AdnKronos, secondo una simulazione effettuata recentemente dal Gruppo di lavoro Arel/Feg/Alleanza per l’infanzia, l’80% delle famiglie italiane prenderebbe 161 euro al mese per ogni figlio minore e 97 euro per ogni figlio under 21. Il calcolo è legato alla considerazione secondo cui 8 famiglie su 10 hanno un’Isee sotto i 30 mila euro. L’importo dell’assegno diminuisce se si alza l’Isee: per un Isee sopra i 52 mila euro, il contributo scende a 67 euro mensili per i figli minori e a 40 euro per i figli maggiorenni ma di età inferiore ai 21 anni. Il quadro favorirebbe autonomi e incapienti, categorie oggi escluse dagli assegni famigliari. Risulterebbero sfavoriti i lavoratori dipendenti: 1,35 milioni di famiglie perderebbero in media 381 euro all’anno.