Le multiutility sono in prima linea nei progetti dei Comuni di Genova e Torino per rendere più sostenibili i territori. È quanto risulta dal Rapporto Nord Ovest del Sole 24 Ore in edicola domani in Liguria, Piemonte e Valle d’Aosta, che ha al centro il tema della sostenibilità alla guida del piano di investimenti delle multiutility nei prossimi anni.
Il rapporto rileva che “nel capoluogo ligure si punta soprattutto sulla mobilità elettrica, attraverso l’utilizzo, sotto la gestione di Amt (l’azienda urbana di trasporto), di bus elettrici “tradizionali” e di nuova generazione nonché la realizzazione di alcune opere su rotaia: lo skytram sopraelevato per collegare il centro alla Val Bisagno, proposto dal raggruppamento di imprese Itinera– AlstomFerroviaria-Meridiam e il people mover tra aeroporto ed Erzelli. Gli investimenti previsti sfiorano complessivamente 1,5 miliardi di euro; di questi, 471 milioni sono stati già stanziati dal ministero delle Infrastrutture”.
Ma anche la raccolta dei rifiuti sta cambiando. Il rapporto spiega che «è stata posata la prima pietra dell’impianto Tmb (trattamento meccanico biologico) che permetterà di convogliare tutta l’attività di trattamento dei rifiuti del bacino del genovesato, finora in gran parte operata fuori regione, presso un unico polo impiantistico a Scarpino. Il Tmb è frutto di un project financing da 42 milioni con Iren”.
Nello studio del Sole -24 ore si ricorda che “è ancora ferma, per il contenzioso tra Governo e Autostrade per l’Italia, la realizzazione della Gronda genovese di Ponente, la bretella che dovrebbe sgravare il traffico dalla rete autostradale ligure, tormentata, dopo il crollo del ponte Morandi, da continui interventi di manutenzione che creano ingorghi quasi quotidiani. La Gronda dovrebbe essere finanziata interamente da Aspi, a costo zero per lo Stato. Le imprese chiedono che la situazione sia sbloccata e partano i cantieri dell’opera, perché in futuro sia garantita sicurezza e logistica adeguata alla viabilità autostradale della Liguria”.