Le imprese di trasporto persone sono allo stremo e i contributi a fondo perduto previsti dal Decreto sostegni sono largamente insufficienti per un settore (bus turistici, Ncc e taxi) che ha accusato un crollo del fatturato superiore al 90% e che finora ha beneficiato di pochissimi interventi mirati, con risorse del tutto inadeguate ed erogate con ingiustificabile ritardo. È quanto sottolinea, a livello nazionale, Cna Fita evidenziando come il trasporto persone necessiti di urgenti misure di sostegno coerenti con la contrazione dell’attività a causa della pandemia e scelte strategiche per una effettiva riforma del comparto.
«Fin dall’inizio abbiamo evidenziato come il settore del trasporto persone sia stato tra i più colpiti, forse il più colpito – spiega il segretario di Cna Genova, Barbara Banchero – è stata l’attività che si è interrotta per prima, e un’attività che faticherà a ripartire perché si collega alle gite scolastiche e agli spostamenti. Abbiamo richiesto con grande forza una collaborazione stretta tra trasporto pubblico e privato e siamo perfettamente d’accordo con il nostro nazionale nell’esprimere con forza l’idea che tutto il trasporto vada ripensato in una fase di ripresa».
Cna Fita a livello nazionale sollecita le istituzioni a favorire in tempi rapidi una effettiva sinergia tra pubblico e privato coinvolgendo direttamente le imprese in una grande campagna nazionale di mobilità rivolta alle categorie fragili, ai medici a supporto della campagna vaccinale sul territorio, garantendo a tutti l’accesso agli hub.
In proiezione futura, nel Piano nazionale di ripresa e resilienza sarà necessario prevedere un nuovo paradigma per il trasporto persone, prevedendo, tra l’altro, risorse adeguate anche per il rinnovo dei bus turistici e stimolando gli investimenti in professionalità, formazione e sicurezza in una grande azione di restyling della mobilità.