«Autostrade per l’Italia è l’unica concessionaria italiana ad aver attuato iniziative di azzeramento o riduzione dei pedaggi, proprio allo scopo di lenire i disagi degli automobilisti in alcune particolari tratte oggetto di cantierizzazione (allora presenti in A10, A7, A12, A26 e in A16 e A14). Tale riduzione, del tutto volontaria, non vigendo alcun vincolo di legge o concessorio in tal senso ha comportato finora minori introiti per 77 milioni di euro». Così Autostrade per l’Italia con una nota interviene in merito alla sanzione ricevuta dall’Antitrust per pratica commerciale scorretta relativamente alla mancata riduzione dei pedaggi in alcune tratte oggetto di manutenzione autostradale.
La nota precisa: «Come più volte dimostrato all’Authority, nell’ambito del confronto istituzionale di questi mesi durante i quali Aspi ha fornito la più ampia e costruttiva collaborazione, la società ha tempestivamente provveduto a fornire la massima informazione possibile all’utenza sulle agevolazioni introdotte e su percorsi alternativi, attivando tutti i canali e gli strumenti a disposizione, come è facilmente verificabile mediante una semplice ricerca su Internet. La società, dunque, si trova oggi paradossalmente sanzionata dall’Antitrust proprio per aver introdotto per prima agevolazioni tariffarie».
Quanto ai due due specifici interventi di cantierizzazione a cui fa riferimento l’Antitrust, questi «derivano da situazioni assolutamente eccezionali. Nel caso ligure della scorsa estate, come noto Aspi è intervenuta rispettando dettagliatamente le indicazioni tecniche e di pianificazione dei lavori dettate dall’allora Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Nel caso della A16 e A14, si ricorda che le limitazioni di carreggiata furono introdotte nel 2019 da provvedimenti dell’autorità giudiziaria sulle barriere bordo ponte di un numero limitato di viadotti. ASPI presentò prontamente all’autorità giudiziaria e al Ministero i progetti di sostituzione delle barriere, con cantierizzazioni che consentissero il regolare transito su due corsie. Tali istanze furono accolte a maggio del 2020 e la società attivò immediatamente i cantieri per la sostituzione».
Per quanto riguarda le valutazioni tecniche dell’Authority sugli interventi di rete, «si evidenzia che tutte le attività di manutenzione, così come le agevolazioni tariffarie, vengono autorizzati in concerto con il Mims e sono finalizzati ad ammodernare la rete autostradale, adeguandola progressivamente ai nuovi standard di settore. Autostrade per l’Italia sta attuando il proprio Piano di investimenti e manutenzioni con il massimo rispetto e attenzione nei confronti dell’utenza. A questo proposito, la società ha introdotto nel nuovo Piano Economico Finanziario – di cui si attende l’approvazione – l’importo di 250 milioni di euro proprio per avviare un sistema digitale di “tariffazione dinamica” che, con modalità automatiche, moduli i pedaggi sulla base degli effettivi tempi di percorrenza, correlandoli alla presenza di cantieri. Sulle modalità di gestione di tale modello, mai attuato prima in Italia e la cui entrata in unzione è prevista per il prossimo luglio, Aspi intende confrontarsi reventivamente con il Mims e l’Antitrust, a cui chiederà un’audizione formale».
La società infine annuncia che, «in adempimento del provvedimento dell’Antitrust e delle prescrizioni indicate, provvederà al pagamento della sanzione pecuniaria e all’esecuzione di tutte le ulteriori prescrizioni, fermo restando che, ritenendo il proprio operato legittimo, impugnerà in sede giudiziaria la delibera».