Non solo viadotti autostradali. Sono diversi i ponti sotto i riflettori sul territorio ligure oggetto di interventi di manutenzione ordinaria o straordinaria o addirittura di ricostruzione (dovuta principalmente a eventi atmosferici o di dissesto idrogeologico).
In questa prima puntata Liguria Business Journal si occupa dei ponti legati a finanziamenti che la Regione Liguria eroga tramite fondi europei o fondi governativi come quello per lo Sviluppo e la coesione.

«Regione Liguria – dichiara a Liguria Business Journal l’assessore regionale alle Infrastrutture e alla Protezione Civile Giacomo Giampedrone – in caso di emergenza, segue un protocollo molto preciso per quanto riguarda l’intervento, sia nell’immediato sia successivamente alla fase emergenziale. Le strutture regionali intervengono supportando finanziariamente Comuni, Province e Città Metropolitana di Genova relativamente al ripristino dei dissesti delle arterie stradali. La prima struttura a intervenire è la Protezione Civile che, a seguito della dichiarazione dello Stato di Emergenza regionale o nazionale, provvede al censimento e al finanziamento, tramite l’impiego di specifici fondi stanziati dallo Stato, degli interventi attivati dai singoli enti locali con procedura di somma urgenza. Superata questa fase, qualora ci fosse bisogno di ulteriori lavorazioni per completare un’opera e ripristinare la piena funzionalità del manufatto, interviene il Settore Infrastrutture che provvede, avvalendosi di varie forme di finanziamento come fondi Accise, Par Fsc, Fsr, eccetera, via via disponibili, ad acquisire e vagliare le richieste di erogazione fondi, predisponendo quindi un elenco di titoli prioritari che vengono poi finanziati fino all’esaurimento delle risorse a disposizione di Regione. Il medesimo settore si occupa, una volta erogati i singoli finanziamenti, di monitorare lo stato d’avanzamento dei singoli procedimenti. Le somme vengono erogate per tranches. È richiesta la restituzione dei fondi qualora non si rispettino le scadenze imposte dalla norma per la consegna dei lavori».
Sono sei i ponti i cui lavori sono in fase di avvio o che sono in esecuzione il cui finanziamento e iter progettuale arriva principalmente tramite la Regione Liguria.
Partendo da Ponente il Comune di Ventimiglia è rientrato in possesso lo scorso luglio del nuovo ponte Bevera in sostituzione del vecchio (già demolito con eccezione delle spalle e di parte delle fondazioni e delle pile preesistenti) che era stato gravemente danneggiato dall’alluvione del novembre 2014.

Il vecchio ponte presentava una sezione con travi reticolari in acciaio con 4 campate (aveva quindi 3 pile in alveo) per una lunghezza totale di circa 72 m, la larghezza di impalcato era di circa 4,50 m e la dimensione della sede stradale di circa 4,00 m (non era provvisto di marciapiedi).
Il nuovo ponte, realizzato in corrispondenza della vecchia struttura, ha lo stesso orientamento (all’incirca Nord-Sud), ma la spalla Nord è stata arretrata di circa 9 metri rispetto alla posizione precedente per poter ottenere un allineamento delle spalle con il ponte della ferrovia.
La nuova struttura è formata da 2 campate di 40 m (una pila in alveo), per una lunghezza totale pari circa a 83 metri. Il costo totale è di 3,04 milioni di cui 2,1 in cofinanziamento da parte della Regione Liguria e 897 mila euro dal Comune di Ventimiglia.
In provincia di Savona il Fondo per lo sviluppo e la coesione ha finanziato i lavori di ricostruzione del ponte di Murialdo (sulla strada comunale in località Fucine-Pallareto). L’importo previsto è di 1,18 milioni (di cui 1,76 erogati dalla Regine).

Il ponte era crollato durante la piena della Bormida nel novembre 2016 lasciando isolate 40 famiglie nelle borgate Conradi e Pallareto. La realizzazione del nuovo ponte è considerato essenziale per i collegamenti tra la sponda sinistra del fiume (borgate Conradi e Pallareto) e la sponda destra (borgate Valle, Fucine e Grassi). Al momento esiste un guado provvisorio in alveo.
ll nuovo attraversamento è immediatamente a valle dell’esistente ponte crollato e con asse lievemente ruotato in senso orario in modo da risultare il più possibile ortogonale alla direzione della corrente e ottimizzare l’interferenza con i raccordi stradali di imbocco e di uscita nonché la luce complessiva da superare. Il ponte (campata unica 57 metri, in precedenza c’erano pile in alveo) avrà una struttura portante in acciaio e opere accessorie in calcestruzzo armato e sono previste opere idrauliche di raccordo alle difese spondali esistenti.

In provincia di Genova è in fase esecutiva il rifacimento del ponte di Montoggio, da ricostruire. L’importo è di 1,5 milioni (finanziati dal fondo per lo sviluppo e la coesione).

Si tratta di un ponte a campata unica sul torrente Scrivia, in sostituzione dell’esistente ponte a tre campate.
Il ponte è in ambito cittadino e consente alla via IV Novembre di collegare la parte di centro abitato posta in sponda sinistra del Torrente Scrivia con gli insediamenti posti a una quota superiore in sponda destra, caratterizzati dalla presenza degli importanti servizi costituiti dall’edificio comunale, dalle scuole elementari e dalla chiesa di San Giovanni Battista.
Proprio le tre campate sono state indicate come concausa delle due esondazioni negli eventi alluvionali del 2014 e del 2015, agendo come “diga”.
Il progetto esecutivo ha individuato una struttura dell’opera che ha consentito, con la sua concezione, di aumentare sensibilmente il franco idraulico a fronte del livello di piena duecentennale, riducendo anche l’innalzamento del piano viario in sponda sinistra, con minor impatto sugli edifici adiacenti alla zona di imbocco del ponte.
La larghezza dell’impalcato è tale da ospitare due cordoli laterali di larghezza 60 cm per l’installazione dei parapetti stradali e due corsie stradali di larghezza 3,25 m ciascuna; il passaggio pedonale, di 1,50 m di larghezza, è posto all’esterno dell’arco di valle. La lunghezza del ponte è pari a circa 40 metri.
In provincia della Spezia è in progettazione il nuovo ponte di Ceparana e il collegamento con la viabilità locale tra il Comune di Bolano e il Comune di Santo Stefano Magra. Il collegamento è lungo circa 1212 metri ed è caratterizzato dalla presenza di un nuovo Viadotto sul Fiume Magra in affiancamento all’omonimo viadotto autostradale esistente.

Il ponte, lungo 410 metri, collega la piana di Ceparana (Comune di Bolano) con l’area produttiva di Santo Stefano Magra, che è dotata di adeguati collegamenti viari e in particolare di una efficiente connessione al sistema autostrade (A15 e A12). Il ponte permette inoltre di drenare e contenere il traffico proveniente dalla Val di Vara e dalle zone limitrofe fino allo svincolo di Santo Stefano Magra per poi, attraverso la bretella autostradale, entrare nell’area metropolitana della Spezia in sostituzione dell’attuale viabilità che si sviluppa tutta sulla Sp 31 (strada della Ripa).
Il costo complessivo dell’opera è parzialmente già finanziato con 13,5 milioni (10 milioni dal Fsc Piano operativo infrastrutture e 3,5 milioni di risorse integrative Addendum Piano Operativo Mit dicembre 2017 delibera Cipe 98. A queste cifre sono stati aggiunti 1,6 milioni per garantire la copertura dell’intera prima tratta dopo la conclusione della progettazione definitiva.
Il bando è stato pubblicato due giorni fa.
A Borghetto Vara sono in corso i lavori per ricostruire due ponti sul torrente Pogliaschina (strada provinciale 566 e strada statale 1), che durante l’alluvione del 2011 è esondato invadendo il centro abitato.
I due ponti si sono dimostrati idraulicamente insufficienti, pur avendo resistito alla piena del torrente.
Nel corso del 2014 è stata sottoscritta una convenzione tra gli Enti Competenti (Regione, Anas, Provincia della Spezia e comune di Borghetto di Vara) per la demolizione e la ricostruzione, individuando Anas come ente appaltante dei lavori.
Con il progetto esecutivo il costo previsto dell’opera è di 2,6 milioni di cui 1,1 dalla Regione Liguria con fondi Par Fas e 1,5 da Anas.

A oggi è stato demolito il vecchio ponte provinciale che aveva una pila in alveo ed è stato realizzato il nuovo ponte provinciale che ha una luce libera tra gli appoggi di circa 25 metri (realizzato con struttura portante interamente in acciaio). Questo nuovo ponte è in esercizio e aperto al traffico veicolare.
Il secondo ponte sull’Aurelia (ss1) risulta demolito ed è in corso la predisposizione di un nuovo bando di gara per la realizzazione dell’opera.