«Tutti i pazienti chiamano, chiedono quando toccherà a loro, chiedono consigli: rispondiamo a tutti e continueremo naturalmente a farlo, ma non sarà possibile probabilmente procedere al grosso delle vaccinazioni Astrazeneca prima dell’estate».
A dirlo è Andrea Stimamiglio, segretario ligure Fimmg, che venerdì scorso, insieme ai rappresentanti di Snami, Smi, Cisl Medici, Fp Cgil Medici, Simet e Sumai, ha siglato l’accordo tra Regione Liguria e i medici di medicina generale per la prenotazione e la somministrazione dei vaccini.
L’accordo regionale ha preceduto quello firmato ieri a livello nazionale.
In base all’intesa, la categoria si porterà sulle spalle la maggior parte del peso della somministrazione dei vaccini Astrazeneca, quelli destinati ai cittadini sotto i 65 anni. Ma sarà difficile che la vaccinazione più intensa parta prima dei mesi estivi: «La categoria c’è − dice Stimamiglio − abbiamo parlato con i direttori generali e abbiamo assicurato che, in caso di carenza di personale anche per vaccini Pfizer, possiamo intervenire nelle strutture delle Asl. Per i vaccini che possiamo somministrare nei nostri studi ci daranno una mano le farmacie, che li distribuiranno ai medici a seconda delle esigenze. Avremo probabilmente la possibilità di vaccinare già in marzo alcune categorie, come insegnanti e vigili urbani. Ma per il grosso delle vaccinazioni, non prima dell’estate».
L’accordo prevede che, già da questa settimana, i medici di medicina generale svolgano alcune attività. A partire dalla prenotazione per gli anziani over 80 propri assistiti per la somministrazione nelle strutture delle aziende sanitarie di vaccini a mrna e, in fase successiva, per gli assistiti che verranno indicati dalla Regione o dalle aziende sanitarie.
I medici potranno anche somministrare il vaccino AstraZeneca (attualmente disponibile) ai soggetti tra i 18 e i 65 anni (e non più 55 a seguito della determinazione odierna di Aifa) senza patologie gravi, suoi assistiti, o di altri vaccini che si renderanno disponibili (anche al domicilio del paziente).
I medici di medicina generale potranno anche partecipare come componenti delle squadre dei vaccinatori per la somministrazione nelle strutture delle aziende sanitarie di vaccini anti Covid-19 per potenziare la capacità vaccinale sul territorio.
L’intesa prevede inoltre che il medico di famiglia collabori all’identificazione e alla prenotazione in fase 2 dei propri pazienti appartenenti alle categorie 1 (vulnerabili, comorbidità ultra gravi) e 4 (aumentato rischio, comorbidità) indicando alle aziende sanitarie quei soggetti non deambulanti per i quali la vaccinazione deve essere eseguita al domicilio.
Inoltre i medici di medicina generale potranno collaborare – su base volontaria e a scopo collaborativo, per favorire lo snellimento delle procedure amministrativo/burocratiche collegate alla somministrazione del vaccino presso le strutture territoriali – alla compilazione della scheda anamnestica che il paziente dovrà presentare al punto vaccinazioni al momento della somministrazione del vaccino.