In occasione della mostra Michelangelo- Divino artista, la Fondazione Ordine degli Architetti di Genova, il Dipartimento di Architettura e Design dell’Università di Genova e Palazzo Ducale giovedì 25 febbraio, alle 17.30, in diretta streaming dalla Sala del Maggior Consiglio, presentano: Michelangelo XXI secolo, la lectio magistralis di Paolo Portoghesi. Un evento che, grazie alla collaborazione dell’Università e di alcuni dei principali enti di cultura cittadini, ha permesso di coinvolgere uno tra i maggiori architetti contemporanei, figura centrale del dibattito sull’architettura italiana, nel racconto sulla lezione del maestro aretino.
La conferenza sarà fruibile esclusivamente online. Per architetti e professionisti, cui verranno riconosciuti i crediti formativi (2 CFP), si richiede l’iscrizione tramite il portale Formagenova.it; sarà invece visibile a tutti gli appassionati collegandosi gratuitamente alla piattaforma GoToWebinar.
Secondo Portoghesi «Fama e presenza di Michelangelo non sono venute meno con il sorgere della modernità ma, per certi aspetti, si sono rafforzate, sia per la ricchezza delle interpretazioni critiche, sia per l’individuazione all’interno della sua opera di alcuni temi di ricerca – il non finito, l’inquietudine esistenziale, il coraggio dell’innovazione radicale – che hanno anticipato la modernità». Queste le premesse della lectio magistralis, anticipata dai saluti di Serena Bertolucci, direttrice di Palazzo Ducale, di Nicoletta Dacrema, prorettrice vicaria dell’Università di Genova, di Nicolò Casiddu, direttore del Dipartimento Architettura e Design, Università di Genova, di Lorenzo Trompetto, presidente della Fondazione Ordine Architetti di Genova, di Walter Mariotti, direttore editoriale di Domus, e introdotta da Carmen Andriani, ordinario di progettazione presso il Dipartimento di Architettura e Design, Università di Genova.
Argomento iniziale della conferenza saranno i numerosi echi michelangioleschi nella cultura del novecento, trasversali a scultura, pittura e architettura. Il racconto di Portoghesi si soffermerà quindi sulla vicenda del libro Michelangelo Architetto, da lui stesso curato assieme a Bruno Zevi nel 1964, e della contemporanea Mostra Critica delle Opere Michelangiolesche al Palazzo delle Esposizioni a Roma che, rivalutando i progetti delle “Fortificazioni Fiorentine” conservati a Casa Buonarroti e ospitando i plastici critici fatti dagli studenti di Zevi, testimoniava la riapertura dell’architettura del Novecento al ruolo creativo della memoria storica.
Un breve excursus sarà poi dedicato al rapporto Michelangelo-Borromini – individuato dallo storico e critico d’arte Giulio Carlo Argan – per il valore che ha assunto nello sviluppo della architettura degli ultimi decenni. Le conclusioni riguarderanno le domande che l’opera di Michelangelo, non scindibile dalla sua profonda religiosità, ancora ci rivolge rispetto al futuro della tradizione umanistica.
L’evento, a cura di Carmen Andriani, Università di Genova-DAD, e di Lorenzo Trompetto, FOA.GE, è patrocinato da: Accademia Nazionale di San Luca; Facoltà di Architettura – Sapienza Università di Roma; Ordine degli Architetti PPC di Genova; ADD/Dottorato in Architettura e Design-Genova; POT – Piani di Orientamento e Tutorato. Media partner: Domus