È partito oggi il cantiere per la riqualificazione del Palasport per conto di CdS Holding spa, che hanno completato l’atto di acquisto della struttura per un totale di 14 milioni e 250 mila euro, mentre l’investimento complessivo per il recupero della struttura è di 94 milioni di euro. Dopo che il Consiglio di Stato ha respinto i ricorsi contro il Comune per l’aggiudicazione del Palasport, possono iniziare i i lavori: nonostante i ricorsi pendenti e le limitazioni dovute al Covid, l’attività dell’amministrazione non si è mai interrotta. Nel primo pomeriggio le macchine di demolizione hanno iniziato il loro lavoro sulle strutture esterne al Palasport destinate a essere eiminate.
Negli ultimi mesi del 2020 sono state completate le azioni di preparazione delle aree e le prime demolizioni da parte di Amiu, che ha provveduto alla pulizia e svuotamento del Palasport, e sono inoltre state svolte le operazioni di strip out (smontaggio selettivo) e di bonifica. Adesso, con l’avvio dei cantieri verrà asportata la “pelle esterna” della struttura e verranno abbattute le gradinate interne, si inizierà poi lo scavo dell’autorimessa interrata, a quota inferiore rispetto all’attuale e con una superficie più ampia, che ospiterà 674 posti auto.
Il progetto di OBR e Starching prevede di confermare la vocazione sportiva del Palasport, realizzando un’arena di circa 5 mila metri quadrati per la cui gestione sarà coinvolto anche il CONI. L’arena sarà polifunzionale e modellabile per cambiare configurazione e ospitare anche eventi come i concerti. Attorno all’arena ci sarà spazio per un distretto commerciale tematico con al centro i temi del turismo, dello sport, della produzione locale e della nautica. Nelle aree esterne sorgerà, sempre a carico di CdS Holding, una parte del grande parco urbano che proseguirà negli altri lotti del Waterfront, con nuovi filari di alberi ad alto fusto e un tratto della pista ciclabile che attraverserà tutta l’area.
CdS procederà poi, con inizio lavori sempre nel 2021, alla totale riconversione delle altre aree interessate dal progetto del Waterfront di Levante, per le quali ha firmato con il Comune un preliminare di acquisto da 20 milioni di euro. Verrà realizzato un nuovo quartiere che comprenderà residenziale, uffici, servizi, studentato e ospitalità.
Parallelamente ai cantieri del Palasport, iniziano proprio in questi giorni anche i lavori di demolizione dei padiglioni dell’ex Fiera di piazzale Kennedy: si tratta dei padiglioni C, D (quest’ultimo in uso alla Facoltà di Ingegneria fino a pochi anni fa) ed F. Un nuovo importante passo avanti dopo che, nei mesi scorsi, è stato completato il riempimento acqueo del primo tratto del canale navigabile sorto al posto dell’auditorium dell’edificio ex-Nira, con il ritorno dell’acqua in darsena prospicente la fortificazione seicentesca della cerchia muraria genovese. Sempre nei mesi scorsi è stata demolita la Palazzina Uffici, ex centro direzionale della Fiera.
I lavori di demolizione dei padiglioni sono stati aggiudicati a un raggruppamento di imprese guidato da Daf Costruzioni stradali e composto dalle ditte Bazzani e Vico.
Alla gara hanno partecipato dieci ditte, i vincitori sono stati scelti anche per la riduzione dei tempi del cantiere: a fronte dei 200 giorni previsti a bando, si vincitori i sono impegnati a concludere i lavori entro 120 giorni. Sono previste penali di 10 mila euro per ogni giorno di ritardo. L’importo dei lavori, a bando, era di oltre 11 milioni e 500 mila euro, poi scesi a 8 milioni e 700 mila euro più Iva. L’impegno complessivo del Comune per gli abbattimenti ammonta a circa 15 milioni.
Le demolizioni dei padiglioni sono propedeutiche allo scavo dei canali, per la completa attuazione del Waterfront disegnato dall’architetto Renzo Piano e donato al Comune di Genova, alla Regione Liguria e all’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale.
L’intenzione dell’amministrazione è procedere velocemente nell’attuazione delle opere programmate. La gara è prevista a febbraio, per aggiudicare i lavori entro aprile e far partire gli scavi dei canali non appena saranno finite le demolizioni dei padiglioni.
L’obiettivo è concludere i lavori di scavo e creazione dei nuovi canali entro la primavera del 2022. Il canale principale avrà una lunghezza di 200 metri per 35 di larghezza, mentre il canaletto tra il Palasport e il Padiglione B (l’attuale edificio ad uso fieristico dal caratteristico colore blu, progettato dall’architetto Jean Nouvel) partirà con una larghezza minima di 10 metri che si estenderà fino a 40. Farà un percorso che dall’attuale marina di fianco alla tensostruttura salirà verso nord lambendo il Palasport. Come espressamente richiesto dall’architetto Piano le banchine saranno animate dalla presenza di locali destinati a connettivo urbano (negozietti, ristoranti, attività nautiche e così via), in parte di realizzazione pubblica e in parte privata. Su entrambi i lati dei canali sono previste ampie banchine pedonali a uso pubblico, che avranno una larghezza compresa tra i 6 e i 18 metri lungo il canale principale e pari a 3 metri lungo il canaletto. Nel frattempo si realizzerà l’accesso all’area fieristica grazie alla nuova viabilità prevista dal progetto. Dopo lo scavo dei canali, si passerà alla realizzazione del parco urbano e dei ponti – con quello sul canaletto che sarà mobile per permettere l’ingresso delle imbarcazioni – e poi saranno allestiti gli spazi per i circoli nautici, le associazioni, gli esercizi commerciali legati agli sport nautici e alla ristorazione.
«È una giornata storica per Genova – ha dichiarato il sindaco di Genova Marco Bucci – e una tappa importante di un lavoro di enorme portata che ci ha visto impegnati sin dal primo giorno della nostra esperienza alla guida della città. Dopo l’abbattimento del Nira, assistiamo oggi all’avvio di altri lavori importanti che trasformeranno la zona fieristica, regalando un nuovo skyline al levante cittadino. Nasceranno spazi che ci permetteranno di organizzare esposizioni fieristiche di livello mondiale, eventi sportivi dedicati alla nautica e a tantissime altre discipline, grazie all’arena del Palasport. Potremo inoltre ospitare grandi concerti, avremo zone per uffici e, in generale, un migliore rapporto tra gli spazi della Fiera e la città. Nella primavera del 2022 avremo un’area del tutto nuova Faremo tutto nei tempi previsti. Se abbiamo costruito un ponte in 18 mesi, quanti giorni ci metteremo a realizzare quest’opera?»
Il vicesindaco e assessore ai Lavori pubblici del Comune di Genova Pietro Piciocchi ha detto: «Oggi è una giornata storica per Genova. Ogni cittadino genovese è fortemente legato al Palasport e noi oggi vediamo concretizzarsi il sogno della sua restituzione alla città secondo un progetto di altissimo livello che ne esalterà la vocazione sportiva e lo trasformerà in uno degli impianti più innovativi ed attrattivi del nostro Paese. Ho vissuto da vicino l’intenso e complesso lavoro amministrativo che si è reso necessario per arrivare alla giornata odierna e che ha coinvolto aspetti di bilancio, di patrimonio, di urbanistica, di commercio, di sport, di lavori pubblici, solo per citarne alcuni, e mi sento in dovere di ringraziare la grande squadra del Comune di Genova che ha lavorato e continua a lavorare su questa operazione, non solo dimostrando grande preparazione tecnica ma anche encomiabile slancio ideale. Voglio ringraziare la società Cds che, immedesimandosi non di rado nelle esigenze della pubblica amministrazione, ha voluto cogliere la grande sfida di questa opera che, tra finanziamenti pubblici e privati, farà calare sulla nostra città, nei prossimi due anni, quasi 350 milioni di euro di investimenti e sarà portatrice di nuovi posti di lavoro. Credo, in conclusione, che ancora una volta Genova stia dando all’Italia e al mondo un segnale di speranza, di fiducia nel futuro, di coraggio, nonostante il momento difficile che stiamo attraversando. E io sono particolarmente orgoglioso di fare parte di questa squadra e di questa avventura».
«Stiamo realizzando un’opera così impegnativa, che al picco di lavoro impiegherà 800-1000 persone al giorno – ha detto Massimo Moretti, general manager di Cds Holding – in un paese con il pil al -10% e una forte disoccupazione prevista. È una grande sfida ma ci sono le premesse per vincerla. Basti dire che tutti gli uffici comunali e regionali non hanno mai smesso di lavorare con noi anche in fase di lockdown, si è lavorato la vigilia di Natale e poi il 27 dicembre, sempre con il massimo impegno. Nessuno si è tirato indietro.