Domani pomeriggio, martedì 17 novembre, alle 15, di fronte a palazzo Tursi (in via Garibaldi a Genova), i rappresentanti di “Mettiamoci in Gioco”, insieme ai genovesi del centro storico solidali all’iniziativa, manifesteranno contro l’apertura di un nuovo punto scommesse sportive al 90r di via della Maddalena.
Gli enti aderenti a “Mettiamoci in Gioco” Liguria
Acli, Adoc, Agesci, Anci, Arci, Auser, Ceis, Cgil, Cisl, CSI, FeDerSerD, Caritas/Fondazione Auxilium, Comunità di San Benedetto al porto, CVX (Comunità di Vita Cristiana), Consorzio Cometa, Fondazione Antiusura, Libera, MEG (Movimento Eucaristico Giovanile), San Marcellino, Uil, Uil pensionati, Regione Liguria, Uisp, Villaggio del ragazzo, Asl 1-2-3-4-5.
Un tipo di esercizio che, in base all’ordinanza degli assessorati al Commercio del Comune di Genova della Regione Liguria nell’estate del 2018, non dovrebbe essere permesso nelle vie del centro storico di Genova.
“Sulla base di una discussione aperta dal Comune di Genova relativa alle varianti al Puc e in particolare a quella parte mirata alla riqualificazione del centro storico – denuncia la nota di Mettiamoci in Gioco – la nostra attenzione di associazioni era più indirizzata a come rendere vivibile il centro storico e soprattutto come vengono e verranno utilizzati i bassi e i beni confiscati. Anche se non eravamo d’accordo sulle proposte che in quelle sedi venivano fatte, mai potevamo pensare che questa amministrazione comunale potesse permettere l’apertura di una sala scommesse alla Maddalena”.
“Non solo non viene applicata la legge regionale n. 17 del 2012 – prosegue la nota – non solo non si garantiscono i punti sensibili e si riduce l’offerta, ma si procede difendendo sempre gli stessi interessi economici. Non dobbiamo dimenticare poi l’alto rischio che queste attività siano gestite da personaggi vicini ai clan mafiosi e malavitosi. La mafia ha sempre lucrato sulle disgrazie e anche adesso, in piena pandemia, con un’economia messa in ginocchio dal Covid ecco che le persone e le imprese hanno cominciato a boccheggiare e il crimine organizzato così come gli strozzini sono già pronti a fornire denaro a usura invadendo ogni spazio lasciato vuoto nell’economia legale”.
“Il gioco d’azzardo inoltre dissipa le risorse economiche dei cittadini già messe pesantemente in crisi dalla pandemia e impoverisce ulteriormente il tessuto economico del centro storico e della città. Chiediamo infine all’amministrazione comunale come si concilia questa dispersione di risorse economiche con la sostenibilità e la tutela della rete commerciale e delle piccole imprese in centro storico e in città?”, conclude la nota.
Per questi motivi gli aderenti a Mettiamoci in Gioco protestano e chiedono l’intervento del sindaco per impedire che venga concessa questa licenza.