Sui 2991 tamponi effettuati ieri, oltre 600 sono stati svolti in Asl 5, oltre 1200 nell’Area metropolitana di Genova.
Questi i dettagli che ha rivelato Giovanni Toti nella conferenza stampa legata all’aggiornamento della situazione sull’epidemia di Covid-19.
Ieri, sino alle 15, erano stati 52 i tamponi effettuati dall’ospedale Gaslini, hub regionale della rete sanitaria a supporto del sistema scolastico, tutti ancora da refertare.
Dei 53 tamponi effettuati ieri, 2 sono risultati positivi. Sono in corso di refertazione gli ulteriori 67 eseguiti dopo le 15 di ieri.
Le telefonate ricevute oggi dal call center sono 49 (a cui è necessario aggiungere ulteriori 19 di ieri). Le mail ricevute sono 4.
I ricoverati sono 10, 5 adulti e 5 minori.
Toti spiega: «In Asl 5 le misure prese e il tracciamento capillare messo in campo dagli uffici di prevenzione stanno portando esiti positivi: siamo in attesa di ulteriori conferme statisticamente attendibili, ma da alcuni giorni il contagio non cresce come faceva nelle settimane precedenti. Per quanto riguarda la Asl 3 le decisioni prese sulle aree di Genova sono esclusivamente legate ad analisi epidemiologiche, alla circolazione del virus, e quindi a dati di carattere medico-scientifico».
Toti spiega anche il perché dell’ordinanza in centro storico a Genova: «Abbiamo dovuto adottare alcune blande misure perché è una delle zone dove è più difficile evitare assembramenti e dove maggiore è la circolazione del virus. Ovviamente non è pericoloso recarsi e vivere il centro storico, è necessario però seguire le indicazioni e usare le dovute precauzioni».
Sul fronte ospedaliero, ribadisce Toti, le cifre sono quelle delle settimane scorse. «Siamo di fronte a un lieve incremento della circolazione del virus in Liguria, come accade in tutta Italia. Stiamo attivando, per garantire un turnover negli ospedali, alcune strutture che avevamo chiuso in questi mesi, dedicate alle persone sottoposte a isolamento o in sorveglianza attiva e ai pazienti positivi dimessi dagli ospedali dopo la fase acuta, a Genova, alla Spezia e a Savona proprio per evitare di prendere decisioni che potrebbero portare al blocco di alcune prestazioni mediche».
Per quanto riguarda il centro storico sono presenti circa 100 casi, mentre una trentina nel centro di accoglienza del Ponente genovese, su una sessantina di persone presenti al suo interno: «Quest’ultimo cluster – precisa Toti – ci preoccupa meno. Si tratta per lo più di persone di giovane età in una situazione di isolamento».