«Le aggregazioni tra banche non sono un obiettivo in sé. Se attuate in presenza di un solido piano industriale sono tuttavia uno dei pochi strumenti a disposizione delle banche, insieme con la creazione di consorzi e accordi tra intermediari, per aumentare l’ efficienza e la possibilità di operare con successo sul mercato». Lo ha affermato il governatore della Banca d’ Italia, Ignazio Visco, intervenendo all’ esecutivo Abi. «Come abbiamo più volte ricordato – ha precisato Viasco – per molti intermediari le limitate dimensioni, insieme con la loro prevalente specializzazione, spesso non consentono di effettuare i necessari investimenti in tecnologia, innovare prodotti e processi, sfruttare economie di scala e di diversificazione».
Quanto alla crisi globale provocata dalla pandemia, secondo il governatore della banca d’Italia, «le conseguenze sono gravissime e dipendono dalla diffusione del Coronavirus, sono difficili da valutare. Le prospettive sono incerte e questo incide negativamente su spesa famiglie e imprese».
«Occorre evitare – ha detto il presidente dell’ Abi Antonio Patuelli – di confermare l’ introduzione di misure, pensate prima del Covid, come le nuove tempistiche della maturazione dei deterioramenti dei prestiti bancari e conseguentemente delle svalutazioni relative. Quelle soglie, pensate prima del Covid – ha precisato Patuanelli – erano già troppo sincopate, soprattutto per le abitudini italiane: ora, con e dopo il Covid, a maggior ragione, chiediamo siano ripensate e riviste. Inoltre non deve essere traumatico e frettoloso il passaggio dalle regole bancarie proprie dell’ emergenza Covid a quelle post pandemia, oltretutto quando la pandemia è ancora in atto e non si sa quando finirà».