Mercati azionari europei in calo nelle prime battute della giornata: Londra in avvio segna un ribasso dello 0,7%, Francoforte dello 0,6% e Parigi dello 0,4%. Avvio negativo anche a Milano, con l’indice Ftse Mib che apre in calo dello 0,53%, mentre il Ftse All Share in ribasso dello 0,48%.
Seduta senza una direzione precisa per le Borse asiatiche e dell’area del Pacifico, che chiudono incerte guardando alle tensioni crescenti Cina-Usa e alla stagnazione del prezzo del petrolio. Con la Corea alle prese di nuovo con i contagi Covid, scivolone per il listino di Seul, sceso del 2,4% con l’indice Kospi e del 4% con il tecnologico Kosdaq. In ribasso dello 0,2% a Tokyo il Nikkei 225 e sulla stessa linea si muove in chiusura Hong Kong. Sul mercato valutario la divisa nipponica si rafforza a un valore di 105,50 sul dollaro, e a 125,50 sull’euro.
A Piazza Affari nessun titolo in rialzo intorno alle 9,34, con il Ftse Mib che continua a perdere intorno al mezzo punto percentuale. Tra i ribassi più pesanti Cnh Industrial, che cede il 2,18%, così come Diasorin (-2,15%) ed Exor (-2%). Giù Nexi (-1,73%) e Banca Mediolanum (-1,58%), con lo spread in lieve rialzo a 144 punti base (rendimento Btp decennale all’1%).
Il prezzo del petrolio continua a muoversi attorno ai 42 dollari al barile: a New York il greggio viene scambiato a 42,75 dollari, in calo dello 0,3% rispetto alla chiusura di ieri.
Il ritorno delle tensioni tra Stati Uniti e Cina, insieme alle incertezze per le economie che
derivano dalla pandemia Covid stanno spingendo sui mercati telematici il prezzo dell’oro, che torna alla quota psicologica dei 2.000 dollari l’oncia. L’aumento è del 2,3%
rispetto a ieri.