Il vicecapogruppo regionale di M5S Andrea Melis così commenta il bilancio regionale 2019 e i rilievi mossi in proposito dalla Corte dei conti. «In un generale quadro complesso di finanza pubblica, i rilievi posti sono più che condivisibili. Nel dibattito in Commissione, al Governatore, che fin da subito ha voluto non solo sminuire l’intervento della Corte ma anche rimarcarne lo sconfinamento di competenze, ho voluto ribadire che il principio di indebitamento di un ente pubblico, quale che sia, ha senso nella misura in cui tale indebitamento produce un successivo guadagno».
Secondo Melis, «Nelle politiche regionali dell’amministrazione di centrodestra, dalla sanità agli interventi puntuali, non vi sono stati a oggi elementi che lascino presagire un rientro degli investimenti di spesa pubblico, per crescita economica dell’intera regione o per miglioramento dell’offerta sanitaria».
«Su alcune questioni puntuali prosegue Melis – come la fusione delle società Ire e Ips, è evidente che vi siano state delle inefficienze e una scelta politica che potrebbe chiamare in causa la Commissione europea per una possibile violazione della normativa sugli aiuti di Stato. Nello stesso solco si inserisce anche la vicenda, che in passato avevo seguito da vicino, del Parco Tecnologico della Valbormida. Quest’ultimo che poteva essere uno strumento di sviluppo se solo fosse stato utilizzato correttamente e con un business plan realistico, ad oggi resta una costante perdita sostenuta da Fi.L.Se, la finanziaria di Regione Liguria. Siamo ancora una volta al cospetto di un caso di indebitamento che non produce un vero rientro economico».