Sono 330 le imprese, tra fornitori e subfornitori, coinvolte nella realizzazione del nuovo ponte di Genova. Di queste, 50 sono liguri.
La Liguria, insieme a Lombardia e Piemonte, è così tra le tre regioni che hanno messo a disposizione il numero più elevato di imprese nella filiera di fornitura del nuovo ponte. Una filiera che raccoglie aziende provenienti praticamente da ogni regione italiana, dal Trentino alla Calabria.
Eccellenze in settori differenti, dalla logistica alla produzione di materiali, dalla sicurezza allo smaltimento dei rifiuti, le 50 imprese liguri coinvolte si sono avvicendate in cantiere nel corso dell’ultimo anno, quello decisivo per la realizzazione dell’opera.
È il caso della Drafinsub, incaricata proprio nella prima fase esplorativa della bonifica di eventuali ordigni bellici, un’operazione obbligatoria in qualunque cantiere di una grande infrastruttura. Sono le cosiddette lavorazioni propedeutiche alla cantierizzazione, alle quali ha lavorato anche la Emi. Specialità differenti che hanno previsto anche il contributo dell’Ente Scuola e Sicurezza in Edilizia di Genova-Esseg, incaricata dei corsi di formazione sulla sicurezza sul lavoro, altra voce fondamentale in questo cantiere che è stato segnato da un numero bassissimo di incidenti.
Liguri sono anche le aziende che hanno ricevuto e gestito i materiali provenienti dagli scavi (Edicalcave Liguria) e i servizi di ispezione della rete fognaria e di smaltimento dei rifiuti (Ediliguria), così come l’azienda che ha realizzato un complesso sistema di monitoraggio proprio in cantiere: Seastema Spa, in associazione con Cetena Spa.
Contratti di fornitura assegnati al territorio ligure hanno coinvolto anche chi ha offerto servizi culturali. È il caso dell’Associazione Festival della Scienza che all’interno dello Spazio Ponte (il museo sul nuovo ponte allestito al Porto Antico in città) ha garantito un’attività di mediazione culturale nei confronti dei cittadini che hanno visitato il museo.