Prosegue lo stato di agitazione permanente dei lavoratori del settore dello spettacolo in Liguria, dopo che l’emergenza sanitaria “ha rivelato implacabilmente tutte le criticità del comparto”, si legge nella nota di Emergenza Spettacolo Liguria.
Oggi, in occasione dell’inaugurazione del Festival del Balletto e della Musica – Nervi 2020, è presente ai Parchi di Nervi una delegazione di Emergenza Spettacolo Liguria.
“Quasi l’80% delle lavoratrici e dei lavoratori dello spettacolo in questo momento non hanno la possibilità di prendere parte alle riaperture – si legge nella nota – a causa del numero ridotto di eventi imputabile alle restrizioni imposte dall’emergenza, lavoratori che resteranno invisibili senza tutele né ammortizzatori sociali; così come il problema delle restrizioni coinvolge in egual misura molte realtà organizzative”.
Tante realtà proveranno a rimanere in piedi quest’estate, ma secondo Emergenza Spettacolo Liguria “il rischio di scomparire è concreto“.
Secondo l’associazione, per far ripartire il settore è opportuno “lavorare per dare ai vecchi modelli di gestione nuove formule, magari partecipate, inclusive, con rose di artisti più varie, con una redistribuzione delle risorse su più larga scala (oppure che includa più soggetti), con un rapporto più diretto con il pubblico, con formule che prevedano anche altre voci nei luoghi delle decisioni: anche gli artisti hanno competenza per disegnare un progetto artistico di un teatro, e anche il pubblico potrebbe trovare un modo per esprimere la propria voce al momento di prendere le decisioni sulle linee da prendere”.
“Manifestiamo per ricordare che c’è un problema, ed è necessaria più che mai, in questo momento, un’alleanza tra realtà produttive e lavoratori, per una vicinanza sociale, di appartenenza e salvaguardia del settore in cui operiamo, oggi è piegato sulle proprie ginocchia. Ogni sera, in accordo con gli artisti sul palco e le organizzazioni abbiamo dato lettura di un comunicato al pubblico (Teatro Nazionale, Porto Antico, Palazzo Ducale durante Genova Relhoaled) ricordando a tutti che quei posti vuoti raccontano la crisi sociale che tutti noi, non più un singolo comparto, sta vivendo”.